Diciassette è il numero di mostre che impreziosiranno il suggestivo scenario di Palazzo Gagliardi, cuore della kermesse Tropea festival “Leggere&Scrivere”. Al centro, il lavoro di tanti artisti desiderosi di raccontarsi attraverso le proprie opere. Personali inedite, ben inseriti all’interno della tematica “Arte e parola” che saranno visitabili dal 12 al 17 ottobre, in concomitanza con la kermesse letteraria. “Alle origini dell’arte” di Nik Spatari, con la collaborazione della compagna Hiske Mass e la loro creatura Musaba, rappresenta la massima espressione di arte ambientale in Calabria. Le opere illustreranno la ricerca approfondita e documentata delle origini dell’arte mediterranea. Grande ritorno per Antonio La Gamba e “Le parole eterne”, in cui la parola ispira l’arte e accomuna gli uomini di tutti i tempi. Frutto della creatività dell’artista: “Mostaccioli I Love” omaggio alla tradizione dolciaria calabrese ai tempi di Expo2015. Storia, tradizione e religiosità si fondono e confondono nel “Surrealismo Calabrese” di Nino Forestieri; mentre un viaggio nella poliedrica ricerca dell’artista “del chiaro-scuro” si compirà con “Visioni Mediterranee” di Agostino Caracciolo. Full immersion nel mondo delle fiabe, delle leggende e dei proverbi con “La Ceramica narrante” di Antonio Montesanti ; e nella natura primordiale ed istintiva con le creazioni di Raffaele Famà, inserite nel contest “Segni II”. Un mare gente è quanto espresso da “Multitudo” di Giovanni Battista Oliva, le cui opere vennero esposte ad Alghero nello spazio “Tiralral” a sostegno della campagna di Amnesty international Italia: “Sos Europa, prima le persone poi le frontiere”. I tempi dell’uomo e quelli della natura presentano uno scarto abissale che anestetizza la nostra percezione nei confronti di alcuni processi di metamorfosi. Questo il punto centrale di “Contra Mare” di Stefano Bazzano. “Berlin Snakes” di Alessandro Vinci, invece, propone una narrazione continua delle dinamiche della città, del suo vivere quotidiano, dei suoi mutamenti. Nel descrivere “Il corpo e l’anima”, Giuliano Picciotto adotta un linguaggio crudo, senza veli; mentre Maria Vigliarolo con “Insegnami a volare” evidenzierà quanto ogni generazione abbia qualcosa da donare alle altre. Introspezione è la parola chiave di “Anima ed Elementi” di Raffaele Colao, intesa come istante in cui ci si confronta con il proprio essere. Reti spaziali, architettoniche sono sapientemente intrecciate nelle composizioni “Tessut’Azione: l’Arte dei Fila-Menti” di Santo Caglioti. Il pensiero, in quanto attività della mente, non è altro che l’elaborazione di idee che generate per mezzo dell’esperienza, conducono il soggetto ad una interpretazione nuova, filtrata in più aspetti. Un pensiero che nasce dalla lettura delle opere di Giuseppe Barilaro, unite dal fil rouge de “Consapevolezza e consenso”. La ricerca di forme espressive che sostengano e sorreggano il pensiero poetico è concentrata in “Poesia della ricerca artistica” di Francesco Barilaro. L’impossibilità di raggiungere la verità attraverso la ragione è l’incipit che ha portato Tyron Pironaci a concepire “Senza Titolo”. Dall’esperienza con i giovani dell’Unione italiana ciechi ed ipovedenti di Vibo, nascono le opere “tattili”, frutto di un intenso lavoro di riciclo nell’ambito del progetto “Gli occhi della creatività” condotto da Paola Siciliano.
Vibo V. – Tutta l’arte del Tropea Festival Leggere&Scrivere
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