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La questione della legge elettorale sulla doppia preferenza di genere per l’elezione del Consiglio Regionale della Calabria sta diventando una odissea. Mentre tutte le Regione che vanno al voto (da ultime Sardegna, Abruzzo, Basilicata) rispettano l’obbligo derivante dalla L. 20/2016 ed adottano la legge sulla doppia preferenza di genere. La Calabria, resta tra le ultime regioni a resistere circa la non adozione della legge sulla doppia preferenza di genere, insieme a Puglia, Piemonte, Val d’Aosta. Ma per la Regione Calabria l’ostinazione a violare la legge 20/2016 da cui deriva l’obbligo ad adottare la legge sulla doppia preferenza di genere si accentua. Infatti, pur intervenendo la richiesta di adottare la legge sulla doppia preferenza di genere da parte di un gran numero di Comuni calabresi, che ex artt. 39 e 40 dello statuto calabrese obbliga il consiglio regionale a discuterne entro 3 mesi dalla proposta dei Comuni (avvenuta il 4 gennaio 2019) il Consiglio regionale continua ad essere convocato ( il 22 e il 30 gennaio) senza prevedere all’ordine del giorno la proposta di legge sulla doppia preferenza di genere. Una ostinata violazione che si chiama tutela della rendita di posizione ed inadeguatezza del legislatore calabrese.

Tonia Stumpo Consigliera di parità regionale