mimmo tallini

“Sulla tragedia avvenuta nelle gole del Raganello è importante, proprio per evitare che simili sciagure si ripetano,  che lo Stato, la Regione e gli altri Enti e associazioni che sui beni ambientali hanno voce in capitolo, aprano una discussione finalizzata a  definire i livelli di responsabilità di ciascuna area protetta e per verificare l’esistenza dei piani di sicurezza e  soprattutto se questi sono funzionali alle peculiarità di ogni luogo. Tuttavia –  asserisce il consigliere regionale di Forza Italia Mimmo Tallini – frattanto che la magistratura non completerà l’inchiesta e anche per indurre lo Stato a non limitarsi, come ha fatto il ministro Costa l’altro giorno, al pronunciamento di espressioni generiche, a me pare opportuno che, anzitutto da parte dello Stato, si risponda ad una prima ma cruciale domanda: chi avrebbe dovuto impedire quel maledetto giorno, una volta diramata l’allerta meteo, l’entrata degli escursionisti nel canyon? Chi avrebbe dovuto, in sostanza, attivarsi energicamente per precludere l’accesso alle gole e non l’ha fatto? Dobbiamo sapere, e in questo il Governo se c’è batta un colpo, se quell’area, icona fondamentale del turismo naturalistico calabrese e italiano, nonché luogo prescelto  da migliaia di appassionati o semplici curiosi per la sua bellezza e il suo fascino, è soggetta ad una governance (e se sì, com’è organizzata e come funziona), oppure se è da considerare come territorio libero in cui chiunque può fare ciò che più gli aggrada. Non c’è – sottolinea Tallini-  alcuno spirito polemico in questa riflessione, ma non possiamo rassegnarci ad ascoltare le ragioni, senz’altro validissime, di tutti i soggetti istituzionali e privati interessati dalla vicenda,  senza chiederci come sia stato possibile che, in una giornata in cui ogni escursione nella zona avrebbe dovuto essere proibita, siano morte tante persone”. Conclude Tallini: “Naturalmente a ciascuno il proprio ruolo e compito. A luglio, ho chiesto che in Commissione regionale Ambiente, prima, e subito dopo in Aula, fosse  affrontata l’intera questione Parchi e aree protette della Calabria che a mio avviso non dà, considerato il potenziale di cui dispongono,  i risultati che la regione si aspetta in termini di sviluppo e crescita. Adesso, l’incontro trovo che sia urgente, soprattutto  per discutere dei piani di sicurezza e per sapere se ci sono e come sono articolati . E se sì, chi ne è responsabile”.