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E’ stata inaugurata il 19 marzo e continuerà fino al prossimo 22 Maggio presso Palazzo Collicola Arti Visive a Spoleto (PG), la mostra Mitologie di un Eterno Presente dell’artista Natino Chirico curata da Gianluca Marziani. Un viaggio antologico nato dall’esigenza di fare il punto della situazione sul percorso artistico intrapreso sin da giovanissimo e portato avanti con talento e dedizione. E’ quasi come voler ripercorrere i frame della propria vita e guardarli da spettatore esigente e obiettivo, riavvolgendo la pellicola per riportarla agli anni ’70 quando, con i primi disegni, Chirico si ritraeva quale ragazzo pieno di ansie, imperfezioni, interrogativi. Tramite l’autoritratto, l’artista cercava un equilibrio della propria anima; riusciva a scavare nei solchi del proprio cuore e scorgere chi era e chi voleva essere. Non era un’autocelebrazione di se stesso ma un’esigenza del proprio io, una conoscenza della propria vita, delle proprie emozioni, narrate da raffinati disegni che riuscivano a esprimersi meglio di qualsiasi altra parola ricercata. Le opere degli anni ’80 sono caratterizzate dalla prepotente ed espressiva forza del colore per arrivare alle opere degli anni ’90 connesse alle rappresentazioni cinematografiche legate, di conseguenza, ai ricordi d’infanzia: così da adolescente Chirico, calabrese di nascita, grazie al cinema parrocchiale, iniziò a conoscere e ad appassionarsi al mondo fantastico per intraprendere un viaggio interiore che vedeva suoi protagonisti Ben Hur, Federico Fellini, Charlie Chaplin, Anna Magnani, Pier Paolo Pasolini, Sophia Loren e tanti altri. E’ grazie alla conoscenza di questi colossi filmici, che il giovane Chirico intraprese una strada legata sì al mito, ma anche alla necessità di conoscere la velocità, la sequenza cinematografica e le rappresentazioni senza tempo, quali la raffigurazione di animali e paesaggi urbani contemporanei osservati durante il suo percorso di vita e testimoniati mediante le sue opere cariche di tridimensionalità e colore, caratteristiche che hanno reso questi soggetti, appunto, eterni.
Tecnica, contenuti e sperimentazione diventano linee parallele che devono andare avanti con lo stesso entusiasmo; la curiosità (attraverso anche il viaggio per conoscere il mondo) e il continuo studio di nuovi materiali, rappresentano per l’artista due grandi binari da continuare a seguire. Ed è proprio dalla necessità di aggiornarsi costantemente che nasce la ricerca di adoperare nuovi materiali e supporti quali: sculture in plexiglass, rilievi sagomati, specchi e metacrilato.
Mitologie di un Eterno presente rappresenta quindi una riflessione dopo circa quarant’anni di lavoro; la spinta che l’artista sente dentro di sé è paragonata al magma lavico che spinge per venir fuori dal suo vulcano e al momento dell’eruzione si manifesta con tutta la sua straordinaria forza. La lava diviene bisogno di raccontarsi in modo fortemente espressivo e con gli occhi del presente, l’artista riconosce nelle sue opere un disegno logico che al momento stesso dell’ esecuzione non sapeva di realizzare. Passato e presente perciò si uniscono per far nascere un grande disegno d’amore, come l’omonima opera esposta a Palazzo Collicola: “due ante di una porta che si schiudono da dove si intravede il futuro”, afferma Chirico. Il futuro, in questo caso, sono un volo di colombi realizzato in metacrilato, auspicio d’amore in un mondo difficile; amore che a volte è privazione e rinuncia ma al contempo necessità. Oggi abbiamo bisogno d’ amore: amore verso i migranti, verso la vita, verso il passato e il futuro, che non può non essere un futuro di pace e amore, una chiave fondamentale per risolvere tutti problemi. Così si vede oggi Natino Chirico, proiettato verso un futuro ricco di arte e contenuti, è il magma lavico che ancora deve continuare a esplodere nella sua vita con energia, necessità e amore.

Giuseppina Laura Dominici