LAMEZIA TERME – Oltre mille soci, condotte territoriali raddoppiate negli ultimi anni, una crescita percentuale che è la più alta in Italia. Accanto a questo il consolidamento della rete Terra Madre, il settore educazione, i presidi regionali e gli eventi da “chiocciola” sempre più diffusi. Slow Food Calabria si prepara a celebrare il congresso regionale – presso ilParco Peppino Impastato di Lamezia Terme – sabato 12 aprile sapendo di essere una realtà sempre più consolidata e che fa “politica a tavola”. Un movimento che si presenta al congresso sotto la presidenza di Nicola Fiorita pronto a guardare al futuro con una serie di punti fermi che diventeranno l’azione programmatica da e per i territori. La volontà è quella di rafforzare la realtà calabrese di Slow Food e renderla sempre più «visibile e riconoscibile» – e radicarla sempre meglio «per svolgere un ruolo di rilievo sulla scena regionale sotto più versanti» spiega Fiorita. Dalla educazione alimentare, alla lotta allo spreco, passando per il sostegno a piccole produzioni e al mondo agricolo, impulso alla cultura della legalità e della salvaguardia ambientale. Una «rete di preziose realtà produttive, etiche, economiche» che vogliono sempre con maggiore incisività diventare «un attore “politico” legittimato a far sentire la propria voce su tutti i temi che toccano l’ambiente, la produzione agro-alimentare, l’utilizzo dei fondi comunitari, il destino della aree interne della regione» aggiunge il Presidente regionale, Nicola Fiorita. Nel nuovo quadriennio che si aprirà da aprile in poi, dopo la elezione della nuova struttura regionale, i punti nodali della nuova azione di sensibilizzazione e cura dei territorio passa necessariamente da sette capisaldi che tengono conto del ritorno alla terra, del sostegno alle aree interne ed i centri storici, arricchite anche dal manifesto per l’Appennino che verrà recentemente presentato a Serrastretta, la difesa della biodiversità con il rilancio dell’Arca del Gusto senza dimenticare di coniugare il gusto con il giusto guardando alle produzione tipiche, e l’educazione nelle scuole, l’attenzione al mare, e soprattutto il made in Calabria come nuova campagna per le produzioni di qualità del territorio regionale, respingendo le contraffazioni.