Prende sempre toni più accesi la diatriba tra l’assessore Ercole Macrì e il consigliere di minoranza Pietro Sgarlato. Dalla questione nata in seguito al programma della nota emittente nazionale La7, la querelle è arrivata alla filosofia moderna con spazi di considerazioni personal-politiche. Sgarlato sottolinea e torna sulla questione della spesa considerata uno spreco per le casse della città, riferita soprattutto alla effettiva efficacia del programma. Macrì risponde con la difesa dell’operato e con il rilancio di nuove iniziative; nella seguente lettera/comunicato di Sgarlato si trovano risposte ai riferimenti di Macrì e nuove questioni poste all’amministrazione. Viene chiamato in causa direttamente il sindaco dal quale Sgarlato aspetta risposte in consiglio comunale …aspettiamo la prossima mossa…
“La mia interrogazione era rivolta alla spesa di circa 15.000 euro da corrispondere alla Televisione LA7 per soli quindici minuti ( mille euro al minuto) per un servizio su Siderno Superiore dove, tra l’altro si è parlato del caciocavallo di Ciminà e del bergamotto, entrambi prodotti che non hanno a che vedere con il nostro territorio. Ho ritenuto e ritengo che una tale spesa, in un momento così difficile per le finanze del Comune e con tutte le carenze (strade, illuminazione, pulizia, insufficienza del personale ecc.) poteva essere evitata.
Il volenteroso assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, per spostare l’attenzione sulla improduttiva spesa comunale di quindicimila euro per uno spot promozionale in un programma televisivo culinario in una fascia oraria di debole ascolto, ribatte alle mie osservazioni critiche richiamando il suscitato interesse di un celebre poeta-artista quasi centenario di San Francisco verso la nostra città per impiantarvi una specie di laboratorio creativo sulla falsariga di analoghe iniziative sviluppate dalla casa editrice marginale fondata in America da quel personaggio della Beat Generation degli anni Cinquanta del secolo scorso.
Evidentemente, da orecchiante, perché il nostro assessore appartiene come me ad una successiva generazione, Ercole Macrì è suggestionato dalla ideologia trasgressiva di quello storico movimento giovanile dalla quale egli ha cercato di trarre con un po’ di ritardo una qualche ispirazione nelle sue peregrinazioni esistenziali , senza accorgersi che nuovi linguaggi culturali si sono generati intanto nella società, perfino più dirompenti e più costruttivi. Magari sarebbe stato più utile per i nostri giovani con vocazioni creative puntare all’allocazione nella nostra città di un laboratorio collegato a un Dams universitario, che rispondesse a criteri più pratici e moderni nel campo delle varie discipline artistiche.
Non se la prenda troppo l’assessore Macrì se qualcuno ogni tanto gli ricorda che l’amministrazione pubblica, perfino nel sostegno a iniziative promozionali, si fonda su criteri diversi dalle sue percezioni episodiche, e se qualcuno gli ricorda anche che la politica e la cultura non si fondano sulle improvvisazioni e sulle chiacchiere.
Mi auguro che nel prossimo Consiglio la mia richiesta trovi risposte adeguate, preferibilmente da parte del Sindaco, e concludo affermando che sono contento e soddisfatto della mia “mentalità”.
Pietro Sgarlato