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Il Ministero delle Infrastrutture stabilisce le visite periodiche che devono essere effettuate alle dighe e le delega alle strutture periferiche.
E’ imminente, 9 ottobre, a Siderno il sopralluogo alla diga di Pantaleo da parte dell’ufficio tecnico per le dighe di Palermo sede coordinata di Cosenza ma a quanto sembra non è una visita inquadrata all’interno di un progetto di ripristino ma la missione solitaria di un tecnico che redigerà un verbale sullo stato dell’invaso. Quindi niente di nuovo sotto il sole del Consorzio di bonifica ma non si può dire “niente nuove, buone nuove” perché la calma in questo caso significa solo la morte per asfissia dell’invaso. Nessuna notizia trapela sull’affannoso lavoro che dovrebbe fare il Consorzio per salvare l’opera intanto a dire il vero ha provveduto alla rasatura dell’erba (secca) sul declivio con bruciatura delle sterpaglie e a stendere un tubicino per innaffiare di tanto in tanto la superficie del corpo diga. Come dire che si cura un tumore con l’aspirina. Il 31 luglio 2014 i due tecnici incaricati dalla Regione Calabria settore della Protezione Civile, Geom. Lombardo e Campolo, raccomandavano, nel trasmettere il risultato della loro indagine una ricerca immediata delle soluzioni che fossero rapide a seguito di “accurati ed approfonditi studi geologici al fine di porre in essere le migliori tecniche risolutive” ma evidentemente per il Consorzio vale il detto “ a megghiu morti è a subitanea”

Comunicato stampa Osservatorio Ambientale Diritto per la Vita

Caricato da Giuseppina Laura Dominici