magorno

Dopo giorni di riflessioni e analisi sulla nota di aggiornamento al Def, mi preme mettere in evidenza un aspetto ancora non indagato nella sua gravità e, purtroppo, assai significativo sull’orizzonte oscuro verso cui il Governo gialloverde vuole condurre il nostro Paese.
Mi riferisco alla completa assenza del Mezzogiorno: il documento, infatti, non prende in considerazione il Sud del Paese, dove soprattutto il Movimento 5stelle ha fatto incetta di voti annunciando svolte epocali che rimarranno parole vuote scritte sui social, senza trovare riscontro alcuno nelle norme e negli atti di Governo. Non esiste un riferimento uno a un’intera parte dell’Italia: è un’assenza strutturale che potrebbe segnare una rimozione definitiva dall’agenda delle politiche nazionali, tanto più che si abbina a eguale dimenticanza dal famoso “contratto di Governo”.
L’idea che tutto si esaurisca nel reddito di cittadinanza è quanto di più sbagliato per il sud . Nessuna politica di investimento, nessun orizzonte per i masterplan posti in essere e lasciati dai governi Renzi-Gentiloni, la questione lavoro uscita dai radar.
Abbiamo già visto quali danni culturali ha prodotto l’assistenzialismo. Questo rigurgito da anni 80 esporrà le giovani generazioni del Mezzogiorno a danni permanenti e irreparabili. Però al tempo stesso siamo curiosi di vedere cosa accadrà quando l’aspettativa dei 780 euro si scontrerà con la realtà. La casa di proprietà al sud è largamente maggioritaria, così come la convivenza a casa dei genitori per larghi segmenti di popolazione senza occupazione. E questo avrà ripercussioni sulle aspettative suscitate dalle parole in libertà pronunciate dai grillini.
La quota 100 nel sud sarà a prevalente interesse del pubblico impiego. E quando si scoprirà che le penalizzazioni per l’anticipo non converranno a chi un posto comunque ce l’ha si vedrà che ad essere penalizzato sarà proprio il Mezzogiorno.
Un sud sedotto e abbandonato da chi ne ha strumentalizzato il disagio sociale solo per la presa della Bastiglia. Si stanno creando delle pericolose aspettative in persone in sofferenza che sono diventate “scudo umano” di promesse inattendibili. C’è anche un elemento cinico di una politica che guarda al presente disinteressandosi del futuro. Il cronometro della verità sta correndo speditamente e forse hanno anche ragione a non temere lo spread finanziario, perché quello che segnerà la sconfitta politica di questo esecutivo pericoloso sarà lo spread tra le promesse e la realtà.