SCULCO Flora

“Si dia una mano alle famiglie italiane, specie a quelle che non ce la fanno più a sbarcare il lunario e i due terzi delle quali sono nel Mezzogiorno. Lo si faccia sulla base delle prescrizioni della Costituzione che impone allo Stato di agevolarle con misure economiche ed altre provvidenze affinché possano adempiere ai loro compiti fondamentali”. Lo afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco, secondo cui “in tante realtà del Sud e della Calabria siamo ormai al limite della sopportazione, perché gran parte dei disagi prodotti dalla crisi e dai tagli al welfare si scaricano sulle famiglie. Pur sapendo che sul tema c’è la sensibilita’ del Governo, è tuttavia auspicabile che lo stesso agisca presto, preferibilmente col varo di un pacchetto fiscale organico che miri a facilitare i compiti delle famiglie italiane ed in particolare di quelle del Mezzogiorno sempre più sovraccaricate di oneri. L’attenzione del Governo si muove nella direzione giusta, sia per quanto concerne il ‘bonus bebè’ e la previsione di detrazioni a partire dal secondo figlio che per l’allargamento della ‘no tax area’ in ragione del numero dei figli. Con famiglie meno tartassate dal fisco e più sostenute nello svolgimento dei loro compiti – sottolinea Flora Sculco – non solo si fronteggiano meglio una serie di altre questioni che vanno dalla denatalità, problema non più ciclico ma strutturale, alla formazione dei minori, ma si concorre altresì ad aiutare il Paese a mettersi al passo con il trend di crescita degli altri partner europei”. Conclude la consigliera regionale: “Nel Mezzogiorno la povertà assoluta in rapporto alla popolazione, aumentata dal 2008 al 2014 dal 5,2% al 10,6%, è in continua crescita con numerose famiglie al limite della povertà assoluta. E’ urgente che si addivenga, oltre a rendere operativi i provvedimenti specifici per il rilancio del Sud, a un ‘grande patto per favorire la famiglia’ anche in funzione del contrasto alla povertà e all’emarginazione sociale, come propone il ministro Enrico Costa. Un ‘patto’ che interessi non solo lo Stato, ma anche le Regioni e che includa ogni possibilità di risorsa disponibile per rendere efficaci i provvedimenti volti a irrobustire le funzioni della famiglia”.