In Italia il revenge porn o vendetta porno, è disciplinato dall’articolo 612-ter del CodicePenale che è stato introdotto nell’agosto del 2019 col titolo “Codice Rosso”. Per revenge porn intendiamo la diffusione di immagini e/o video intimi che vengono diffusi online senza il consenso delle persone coinvolte.
Questo fenomeno, oltre ad essere una grave violazione della privacy, può spesso causare dei grossi danni psicologici, sociali, emotivi ed anche economici alle vittime.
Quali conseguenze ci sono in Italia?
In Italia, per chi commette il reato di revenge porn, sono previste pene come la reclusione da uno a sei anni oltre a delle multe che possono variare dai 5.000 al 15.000 euro. Se a commettere il reato è un coniuge o ex, oppure qualcuno che è stato legato alla vittima da una relazione affettiva, le pene diventano ancora più severe.
Prevenzione e supporto
Nel 2023 i casi di revenge porn sono aumentati rispetto agli anni precedenti in maniera esponenziale. Il Garante per la protezione dei dati personale ha quintuplicato i blocchi di immagini e video sessuali condivisi senza consenso. Per ottenere supporto legale le vittime possono rivolgersi alla Polizia Postale. Sono stati istituiti dal Garante per la privacy anche dei canali social di emergenza per aiutare le vittime che temono diffusioni di immagini e video intimi personali contro il loro consenso.
I social – media come mezzo di diffusione del fenomeno
Nella società odierna, i cellulari e computer sono ormai diventati parte integrante della nostra vita quotidiana. Purtroppo non esiste ancora una giusta educazione per il loro utilizzo e ciò li rende spesso mezzi pericolosi per la diffusione di fotografie o video intimi senza il consenso della persona coinvolta. Tra le piattaforme più implicate ci sono Telegram, Facebook e Whatsapp che noi utilizziamo sempre. Perciò capita spesso di avere esperienze negative a causa di queste applicazioni come insulti e violenza psicologica che non tutti riescono a reggere, spesso possono portare le vittime, spesso giovanissime, a gesti estremi come togliersi la vita.
Come evitare di diventare vittime di questo fenomeno
Gran parte delle persone vittime di revenge porn sono gli adolescenti e le donne (90% e solo il 10% uomini). Una soluzione per arginare il fenomeno potrebbe essere quella di scegliere con cautela le fotografie da postare sui social o quelle da mandare alla persona con la quale in quel momento si ha una relazione affettuosa o amorosa.
Una domanda che mi sorge spontaneo però è: se qualcuno condivide una mia foto non “intima” ma di quelle che vengono ritenute “normali” con altre persone, un’immagine che potrei aver pubblicato anche sui miei social che hanno la privacy di visualizzazione solo per gli amici, è anche questa violazione della privacy ? Chi decide cosa sia morale, immorale, normale o intima?
Chi è causa del suo male pianga se stesso?!?!
Un divario di genere presente sui social; se una ragazza manda una foto in costume o in intimo viene etichettata come “una facile”, se lo fa un ragazzo invece è “un uomo che ci sa fare, un bravo conquistatore.”
Non sempre la persona immortalata è quella che manda le fotografie. Capita il più delle volte che la vittima non sia a conoscenza di essere fotografata o ripresa dal proprio partner nelle loro effusioni intime. Negli ultimi anni purtroppo le persone offese sono vittime di stupri e violenze di branco che le scelgono, spesso le drogano e riprendono tutto ciò che gli fanno per poi pubblicare i video sui loro social. La cosa spaventosa è che sia le vittime che i carnecifi sono sempre più giovani, anche minorenni. Negli ultimi mesi diversi sono stati anche i Content Creator portati al suicidio da false notizie di diffusione di immagini intime o violenze sessuali. Spesso infatti un determinato caso di revenge porn viene studiato a tavolino da chi lo compie per sfruttarlo come mezzo di estorsione di denaro o la vendita di immagini e video che purtroppo finiscono in un mercato redditizio per chi le vende. Per vendicarsi di una relazione finita o semplicemente per capriccio personale che si crede goliardico le immagini possono essere caricate in profili fake social oltre che in siti e app di appuntamenti.
Un mondo pericoloso sempre in evoluzione che a mio parere difficilmente fin quando esisteranno i social o internet potrà essere debellato.
Jessica Malagreca