marzialeI riferimenti non sono diretti ma nella sua nota il Garante per l’infanzia Marziale denuncia una intera macchina amministrativa che diventa, attraverso la burocrazia, nemica dell’infanzia. Molte sono le richieste di documentazione per risolvere i problemi dei più deboli e davanti all’urgenza ancora l’ufficio non riceve il necessario per togliere dalla difficoltà numerosi bambini.

 “La burocrazia è il nemico più strenuo dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, talvolta incomprensibile e ingiustificata”: è il monito che il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, lancia all’amministrazione pubblica ad ogni livello.

“Ciò che bisogna pensare, quando si ha a che fare con problemi ed esigenze dei bambini – sottolinea il Garante – è che dietro ad ogni pratica vi sono riposte attese in grado di cambiare l’esistenza dei più sfortunati per cause che vanno da malattie a forme molteplici di abuso e violenza a vere e proprie ingiustizie”.

Marziale incalza: “I ritardi che sono costretto quotidianamente a registrare sono tanti, troppi, e hanno il sapore di angherie intollerabili. La priorità dovuta alle necessità dei bambini, contemplata in tutte le leggi a loro rivolte, non può e non deve rimanere mera dichiarazione d’intenti. Qualsiasi posticipazione a domani di ciò che può essere fatto oggi aggrava la situazione di piccole creature che attendono e sia chiaro che ciò è una gravissima responsabilità, talvolta anche giuridica oltre che morale. Per alcune risposte – conclude Marziale – il mio ufficio è costretto ad aspettare anche mesi e ad essere penalizzati non siamo certamente noi, ma i bambini in attesa di risolvere i loro problemi”.

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