Non accenna ad arrestarsi la missione delle due donne della Locride che, armate di buona volontà e spirito di solidarietà, sono partite, prima esperienza della loro vita, per correre in soccorso del villaggio di Fongo Tongo. Hanno raccolto prodotti scolastici per i bambini della scuola, che vi abbiamo già mostrato nel giorno della consegna, medicinali per l’ospedale, dove la malattia più diffusa è la malaria (di seguito il video della consegna), e, lavoro più importante, vero scopo della missione, hanno utilizzato il denaro raccolto con la loro iniziativa di promozione in Calabria, un pozzo. Tesoro inestimabile per il villaggio che adesso può avere acqua potabile, base fondamentale per debellare la maggior parte delle malattie. L’acqua è stata trovata a 120 metri di profondità, ci sono voluti diversi giorni prima di arrivare alla vena che garantirà acqua al villaggio.
Le donne, Teresa Alfarano e Immacolata Massara, contattate dalla nostra redazione, continuano a sottolineare l’importanza di continuare a contribuire al sostegno del villaggio, molti i malati, tanti bambini. Ci parlano di emozioni contrastanti, rabbia e dolcezza insieme. Per come versa l’area, in abbandono e con le grandi responsabilità anche internazionali che hanno ridotto questi paesi in assoluta povertà e, insieme, la dolcezza dei sorrisi da parte di tutti. Chi soffre e chi aiuta. Un ospedale in precarie condizioni ma con grande dignità, estremamente organizzato con il poco a disposizione. E’ importante continuare a sostenere il villaggio con donazioni per l’acquisto di medicinali di base e soprattutto contro la malaria.
Teresa e Immacolata hanno intrapreso questo importante viaggio che certamente cambierà le loro vite, conoscendole lo intuiamo già da come esprimono il loro coinvolgimento. Forse ciascuno di noi dovrebbe vivere almeno una volta nella vita una simile esperienza per avere maggiore empatia verso chi soffre. A volte la vita comoda e sicura ce lo fa dimenticare.
Il loro viaggio, anche nella facilità di arrivo, non solo delle donne ma anche dei prodotti a sostegno del villaggio, è stato possibile grazie al lavoro di Frank Tchetchoua Dongmo, originario proprio di Fongo Tongo ed oggi cittadino locrideo, che si è occupato dei rapporti con la dogana e il percorso prioritario dei beni. Il Re di Ba’ Tsinla ( Dschang) a capo del villaggio, uomo gentile di 40 anni, è il riferimento dei cittadini, sempre sorridente come loro, ospita bambini rifugiati dalla guerra di secessione che è ancora in corso al confine del villaggio, secondo quanto riportano le nostre intrepide donne. Ha spiegato loro quanto sia importante creare un ponte di solidarietà per continuare ad aiutare il villaggio, ringraziando per quanto già fatto non solo Alfarano, Massara e Dongmo, ma tutte le persone che con beni o denaro hanno contribuito ad alleviare i problemi del paese.
Invitiamo i nostri lettori, quindi, a contribuire alla loro missione, di modo che diventi anche la nostra.
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FINALMENTE L’ACQUA A FONGO TONGO!
LA CONSEGNA DEI MEDICINALI ALL’OSPEDALE DEL VILLAGGIO