paolo parentela

Una dichiarazione congiunta da parte del movimento cinque stelle per la situazione che vede in pericolo i gigli di mare .

«Il Comune di Praia a Mare riveda la decisione, contenuta nelle ordinanze 26 e 26/1, attraverso cui si da concessione di custodia e ormeggio imbarcazioni presenti sull’ arenile di Praia a Mare in corrispondenza dell’area naturalistica con dune ed una folta colonia di gigli di mare». È quanto affermano in una nota  i parlamentari M5s Parentela e  D’Ippolito, insieme al consigliere comunale di Scalea Renato Bruno, che aggiungono: «Il Giglio di Mare è una specie protetta inserite nell’ Allegato A della L.R. n. 30/2001. Il Comune di Praia a Mare, quindi, dovrebbe adoperarsi per tutelare la presenza di questa pianta, invece di concedere la spiaggia in cui ancora sopravvive per ormeggiare le imbarcazioni condannando la specie a morte certa».

I Cinque Stelle aggiungono: «Non è da sottovalutare neanche la contestuale presenza, sulle stesse spiagge, delle importantissime dune, che aiutano a limitare l’erosione costiera. Il Sindaco di Praia a Mare dovrebbe lavorare per garantire la conservazione di quelle spiagge che, tra le altre cose, sono le migliori della zona anche per la qualità delle acque, ma che oggi presentano un evidente stato di abbandono. Quelle dune non vanno spianate per ospitare imbarcazioni, ma vanno ripulite dai rifiuti per ospitare turisti. Il turismo, infatti, si incentiva non soltanto concedendo alle imbarcazioni di essere ormeggiate sulle nostre spiagge, ma soprattutto tutelando la qualità delle nostre acque marine e la pulizia delle nostre spiagge».
«Auspichiamo – concludono Parentela, D’Ippolito e Bruno – che il Sindaco di Paria a Mare abbia la lungimiranza di rivedere la sua posizione ed ascoltare le posizioni già espresse dall’associazione Italia Nostra che, con una lettera indirizzata ieri al primo cittadino, ha chiesto di tutelare maggiormente la presenza del giglio di mare e delle dune di Praia scongiurando la possibilità che quelle spiagge possano divenire approdo di imbarcazioni private».

Valentina Femia