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Il comunicato di questo Osservatorio dal titolo “La depurazione, questa sconosciuta” ha sollevato un problema a cui è seguito un dibattito su media e social e che ha fatto uscire allo scoperto alcune coscienze, anche cattive,  che si sono sentite di rivelare verità finora dignitosamente taciute. Riportando il “pensiero pensato” di alcuni assessori all’ambiente di importanti centri balneari della zona, c’è chi addirittura ha titolato che “ I depuratori non sono i colpevoli”. La verità rivelata? Sono “ le alghe la causa della schiuma biancastra” che, come “ certificato più volte dall’ArpaCal” non reca alcuna tossicità. Tutto bene, ergo il mare è pulito! Lo certifica l’ArpaCal, con un Eccellente sul sito del Ministero della Salute http://www.portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/mappa.do eppure non effettua analisi parallele con noi, che lo abbiamo richiesto, perché non  possono fare analisi in contraddittorio, per noi sarebbe stato un confronto. Comunque, su iniziativa dell’Osservatorio Permanente per la Buona Amministrazione di Bovalino, li abbiamo programmati per oggi, lunedì 13 giugno. Intanto i cantori delle alghe facciano rimangiare al Prof. Alberto Pestininzi, cauloniese ordinario di geologia applicata de La Sapienza di Roma, l’affermazione irresponsabile pronunciata in un’intervista del 6 novembre u.s. “ Dolosa arroganza nella gestione del territorio” ha affermato e non “ colpevole ignoranza perché le risorse disponibili sono state sperperate in opere inutili e dannose”. Proprio a Caulonia, suo paese natale, alla foce dell’Allaro giace in balia dei marosi un depuratore abortito che meriterebbe pietosa sepoltura mentre accanto gli scorrono le acque, nate pure a Mongiana, arricchite dai reflui. Nonostante ciò il sindaco si ostina a dichiarare che Caulonia è allacciata al depuratore consortile di Roccella, anche davanti all’evidenza di un timido gocciolamento di liquami provenienti da una pompa di rimando dal lungomare della Marina di cui nessuno controlla la funzionalità. Caulonia centro e contrade? Tutti alla fiumara! Nonostante gli 850.000,00 euro spesi prima, 150.000,00 spesi dopo e 100.000,00 ancora da spendere. Eppure tutti i cittadini di Caulonia pagano il 50% delle spese di gestione del depuratore consortile per un servizio reso allo scarso 5% degli abitanti. L’altro 95% è cibo per l’eutrofizzazione ( processo che arricchisce di sostanze nutritive un habitat), le alghe mangiano i reflui e si moltiplicano. Così succede per i topi, più cibo trovano e più si moltiplicano, la loro riproduzione è direttamente proporzionale ai rifiuti alimentari che abbandoniamo in giro. Ma si può dire che la colpa è dei topi? No, è sempre colpa delle nostre cattive abitudini ma soprattutto della cattiva coscienza di chi ne ha la responsabilità politica. Dobbiamo quindi rassegnarci a fare il bagno in compagnia delle alghe e dividere i nostri spazi con le pantegane? O meglio, sarebbe il caso di abbandonare l’alibi della colpevole ignoranza e riconsiderare la dolosa arroganza facendo funzionare la depurazione e la differenziata, le due prime priorità ambientali che gli amministratori, di fatto e non solo di nome, dovrebbero affrontare con risolutezza invece di fare operazioni di marketing socio-politico tenendosi stretti gli atti che abbiamo richiesto più volte a suon di PEC e con le indicibili figuracce tipo l’incontro con Bubbico a Roccella. E proprio a Roccella siamo stati per un sopralluogo ed abbiamo visto come lavora un comune virtuoso ed abbiamo chiesto quanti sono stati gli amministratori della Locride che sono andati a prendere esempio di come si gestiscono depurazione e differenziata e la risposta è stata: nessuno! Riferiscano ai cittadini gli assessori di turno, anche di Monasterace e Siderno, dove finiscono le loro deiezioni e di quante alghe hanno l’adozione a distanza.

Arturo Rocca