Un’interrogazione con richiesta di risposta immediata “a difesa della struttura operativa complessa (S.O.C.) di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Spoke di Locri, operante dal lontano 1975 e unico punto di riferimento del bacino di utenza dell’ex ASL n. 9 di Locri, per la cura dei nefropatici”.
L’ha presentata stamani il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia alla Regione Alessandro Nicolò “motivando che le decisioni contenute nel decreto n. 30 del 3 marzo scorso per la riorganizzazione della rete ospedaliera, rischiano di vedere pesantemente ridimensionato e depotenziato il servizio sanitario salva-vita, con grave nocumento per i pazienti del comprensorio e per quelli che fanno riferimento a tale presidio”.
Alessandro Nicolò chiede di sapere “quali azioni s’intendano intraprendere affinché un tale disservizio non venga perpetrato ai danni di un’intera comunità”.
Secondo l’esponente politico: “Il potenziamento della capacità di accettazione del numero di pazienti da parte di altre strutture, rispetto a prestazioni già ampiamente consolidate presso l’ospedale locrese, comporterà costi e tempi considerevoli, oltre che disagi immediati per gli utenti. Peraltro, oggi – incalza il Capogruppo di Fi – non sembra ravvisarsi una valida alternativa in grado di garantire la continuità assistenziale, la tempestività dell’intervento nelle emergenze-urgenze nefrodialitiche, il follow up nel pre e post trapianto di rene”.
“Dati alla mano, la S.O.C. del nosocomio fornisce, per la sola attività di dialisi, assistenza personalizzata a ben 84 pazienti provenienti da un bacino territoriale che si estende dal Comune di Monasterace fino a Palizzi ed al contempo – mantenendo invariato l’assetto organizzativo e le attrezzature installate – risponde alla domanda di prestazioni nefrologiche e dialitiche degli utenti extraterritoriali”.
“Altra importante considerazione che non può essere elusa in un ragionamento complessivo di riorganizzazione della sanità pubblica – prosegue – è che nel periodo estivo la struttura offre la possibilità a numerosi pazienti provenienti da altre Regioni, di proseguire la terapia, soggiornando nella Locride. Vi sono poi ulteriori valutazioni legate all’importanza e alla diffusione delle patologie renali: il servizio gestisce, infatti, il percorso assistenziale e il processo di cura di un’utenza nefropatica in continuo aumento per l’elevata incidenza territoriale delle malattie renali, per la notevole incidenza di ipertensione arteriosa e diabete mellito, nonché per il progressivo invecchiamento della popolazione”.
“Il presidente Oliverio e la maggioranza che lo sostiene non possono accettare supinamente provvedimenti di tale portata. Ci attendiamo un colpo di reni da parte dei consiglieri regionali di centrosinistra – rilancia il Capogruppo di Fi – i quali si devono rendere parte diligente rispetto a questioni non delegabili e che richiedono attenzione e sensibilità istituzionale e politica. E’ auspicabile, dunque, sapere – conclude Alessandro Nicolò – quali azioni s’intendano adottare rispetto alle determinazioni del decreto Scura che penalizzano seriamente i cittadini rispetto a servizi assistenziali, cure e terapie di prim’ordine in una realtà già gracile sotto il profilo dell’offerta sanitaria”.
L’Ufficio Stampa Consiglio Regionale Calabria