Il Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari presenta la prima buona pratica dell’agricoltura, dal nome “I semi della legalità”. Si tratta di un progetto che mira a promuovere e valorizzare l’agricoltura sociale, settore dalle mille potenzialità, che potrebbe rappresentare una importante opportunità per la Calabria.
Il progetto indoor nasce dalla partecipazione della Regione Calabria alla manifestazione “Fiera di Vita in Campagna/Salone di Origine”(Montichiari –BS- marzo 2017), punto d’incontro tra gli operatori del settore agricolo ed il mondo dell’agricoltura sociale, grazie al sostegno del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria 2014/2020. All’iniziativa hanno aderito sei cooperative sociali che operano sul territorio calabrese, tutte impegnate nel settore dell’agricoltura e dell’inclusione sociale: Valle del Marro, Fattoria la casa di Nilla, La fattoria del benessere, Consorzio Macramè, Demetra onlus, I-Chora.
La buona pratica nasce sulla base dell’esperienza maturata da parte di queste aziende che, negli anni, si sono distinte nei settori dell’agricoltura sociale, intesa anche come fornitura di servizi extra agricoli, quindi, ad esempio, fattorie didattiche e sociali, dell’inclusione sociale e produzioni di qualità. La peculiarità di alcune di queste aziende è quella di essere nate su terreni confiscati alla criminalità organizzata e quindi di aver restituito gli stessi alle popolazioni locali. La Regione Calabria infatti è impegnata in prima fila nella lotta alle mafie ed al caporalato.
Tra queste anche le esperienze portate avanti da Anna Maria Cardamone, che come docente di economia aziendale in strutture scolastiche come il Grimaldi di Catanzaro, ha avviato progetti di simulazione di impresa etica, avviando così processi dei semi di legalità in modo pratico e fattivo, con ottimi risultati e dimostrando che si può fare impresa “seminando azioni per un beneficio futuro”.
Il Dipartimento così ha inteso puntare sulle attività di queste cooperative sociali, dalla promozione della legalità all’inclusione sociale e la cultura, quindi il welfare, i servizi, il turismo, la formazione e la creazione di nuove opportunità di lavoro, le produzioni biologiche e di alta qualità.
Grande soddisfazione è stata espressa dal Consigliere regionale delegato all’Agricoltura Mauro D’Acri, che ha sottolineato quanto siano importanti iniziative come questa : “Il progetto del PSR parte dal presupposto che le attività delle cooperative sociali costituiscano risorse da valorizzare attraverso gli strumenti di programmazione, al fine di favorire lo sviluppo sostenibile del territorio rurale e di migliorare la qualità della vita delle popolazioni calabresi. Dopo gli ottimi riscontri avuti da questa prima buona pratica – ha specificato D’Acri – che persegue la volontà dell’amministrazione regionale di sostenere la legalità e la creazione di nuove opportunità di cooperazione e di lavoro, siamo alla ricerca di nuovi progetti validi, che siano da esempio anche fuori regione, da valorizzare e sostenere. Inoltre, puntiamo molto sul bando creato ad hoc sulla Misura 16.9 del Psr, che punta proprio al sostegno di questo tipo di attività che riguardano il settore dell’agricoltura sociale”.
“I semi della legalità” è stato valutato secondo i “criteri vincenti” individuati dal PSR Calabria 2014/2020, requisiti che puntano all’efficacia, all’efficienza e all’innovatività di un’idea . Tutti i progetti che beneficeranno delle risorse del PSR e che si candideranno a diventare “buona pratica”, verranno esaminate tenendo conto di aspetti legati anche alla modernità e all’originalità delle idee proposte