teatro locri costantini

Tutte donne, o quasi, per un’opera che parla di Amore materno in diverse sfaccettature. Storia scritta da un uomo, Luigi Pirandello, che apre in scena uno dei sentimenti più delicati e puri tra quelli umani, la maternità, e che pur espresso da un uomo considera, descrive i diversi amori di madre che possono esistere. Quello incredulo, platonico reso tale dall’assenza del figlio, che si sublima nel ricordo e lì lo lascia, non accettandone il cambiamento e la morte; quello straziante, di madre diventata tale da uomo cattivo, che sceglie e provoca dolore; quello protettivo, di madre stanca ma sempre pronta a proteggere, liberare, accudire e, infine, quello profondo, cerebrale e vigile.

Un sentimento espresso in una regia attenta al dolore, al legame tra la maternità e lo strazio che può vivere. Che forse cerca di dare un senso allo stesso dolore e che nel cercarne il significato trova un momento di conforto o, meglio, di alienazione dallo stesso, attribuendo alla separazione un’essenza diversa. Così si insinua l’unica immagine maschile, che rappresenta l’accettazione del dolore, il senso dell’ineffabile e del conseguente smarrimento, da accogliere e subire. Ma l’amore non è razionale per definizione, quindi vaga in un mondo alternativo e fugge il razionale, il tentativo di un significato altro che non sia l’amore di madre.

Una notevole Caterina Costantini, accompagnata dalla formidabile Lorenza Guerrieri e dai secondi personaggi, tutti di ottimo valore, che hanno saputo dare ad ogni profilo, anche al più piccolo, uno spessore immediatamente comprensibile dallo spettatore. Un tragedia dall’ambientazione del più tradizionale teatro greco, con un tema che arriva dalla profonda natura teatrale classica, ma che ha saputo rendere attuale il sentimento caro, in questa opera, a Pirandello.

La compagnia, Planet Production, tornerà con un’altra opera, così annuncia la Costantini, nel video a corredo di questo articolo.

In questo lavoro:
regia Caterina Costantini
con Caterina Costantini e Lorenza Guerrieri
e con Lucia Ricalzone, Maddalena Rizzi, Carlo Ettorre, Maria Cristina Gionta, Vita Rosati
costumi Sartoria Roma Uno
musiche di Eugenio Tassitano

Così la stagione appena iniziata del Centro teatrale Meridionale, diretto da Domenico Pantano, ha visto arricchirsi di una pregevole piéce il programma che arriverà fino alla primavera inoltrata.

Un programma che si dividerà tra il Teatro di Gioiosa Ionica e il Teatro Città di Locri sulla linea costiera. Una nuova struttura che permette di coprire una buona parte della Locride con il servizio culturale che il centro garantisce ormai da molti anni.

 

Raffaella Rinaldis