L’inclusione rappresenta l’elemento portante per una società aperta a tutti e di ciascuno, capace di fare della diversità una risorsa, dell’odierna multiformità la chiave del successo di ognuno. In ambito scolastico, una buona inclusione garantisce percorsi di apprendimento permanenti, capaci di rendere ogni alunno un cittadino del domani, la cui inclusione diventa un fattore distintivo in ambito sociale e culturale. Una giusta e sana inclusione, inoltre, permette di costruire solide fondamenta per la lotta al bullismo e cyberbullismo, per il rispetto della dignità e della persona umana, diventando così un valido strumento da applicare nella vita delle generazioni future. Del primato del diritto all’inclusione, una delle finalità su cui lavora attualmente il Consiglio d’Europa, si è parlato in occasione dell’incontro/dibattito presso il Liceo delle Scienze Umane e Linguistico “Giuseppe Mazzini” di Locri di venerdì 23 novembre. Ad Aprire l’incontro il dirigente della scuola, Francesco Sacco; diverse le tematiche affrontate, presentate da personalità di spicco nell’ambito dell’inclusione e della lotta al disagio giovanile, tra le quali la dott.ssa Anna Maria Comito, presidente della Consulta Roma Centro 1 ed esperta in politiche europee, la dott.ssa Alessandra Coppola, presidente APICE, e il dott. Franco A. Meschini, professore del Dipartimento degli Studi Umanistici presso l’Università del Salento, la dott.ssa Rosanna Sculli, Pedagogista esperta nei Processi Formativi che ha presentato le finalità del Comitato per l’Inclusione Regione Calabria, la prof.ssa Maria Cristina Altomonte che ha presentato i risultati del questionario sull’inclusione che gli alunni dell’Istituto hanno svolto in preparazione al convegno.
Il Convegno è stato occasione per presentare il Progetto “Diversamente Uguali” proposto all’Istituto Mazzini di Locri.

Protagonisti del dibattito sono stati gli stessi giovani, che hanno dialogato con gli esperti in un momento di confronto aperto sull’importanza dell’inclusione e sugli strumenti atti a consentirne una valida e giusta applicazione.