La lettura è una pratica fondamentale nel processo di crescita e sviluppo
dei bambini.
Leggere un libro ai propri figli in età pediatrica è un’ attività educativa e
socio-culturale di notevole importanza perché è in grado di contribuire alla
formazione della personalità e di migliorare il rapporto con il mondo che li
circonda.
Ma è soprattutto un’ attività che rappresenta un’occasione unica per
rafforzare la relazione e il legame adulto-bambino.
Ormai è noto che la lettura frequente e condivisa di libri di fiabe favorisce
la crescita del vocabolario e, di conseguenza, il successivo approccio alla
lettura in ambito scolastico.

Uno degli strumenti utilizzabili dai genitori è la lettura dialogica o con
conversazione. Una lettura che stimola la partecipazione alla lettura
condivisa attraverso domande e osservazioni inerenti il racconto. La lettura
dialogica è un ottimo modo per trascorrere del tempo di qualità con
bambini e bambine, stimolando al contempo la loro immaginazione e
promuovendo lo sviluppo cognitivo ed emotivo.

Nella biblioteca dei piccoli di Guardavalle i libri sono inseriti in un
contesto ludico. La biblioteca infatti, oltre ai volumi dedicati all’ infanzia
custodisce bambole e altri giochi. Spesso le bambole vengono posizionate
sul tappeto, adagiate su dei cuscini colorati e diventano a loro volta
ascoltatori di storie e racconti, il più delle volte frutto della fantasia dei
bambini in quanto ancora non ancora alfabetizzati. Leggere ad alta voce
per qualcuno è un modo per prendersene cura.
Un bambino e la sua relazione con i libri. Tra ciò che percepisco io e
quello mi raccontano.

I bambini e le bambine che considerano i libri parte della quotidianità, lo
guardano con affetto. Sono strumenti utili alla crescita come i giochi.
“A me piace quando qualcuno mi legge un libro. E voglio subito fare un
disegno così quelli del racconto li posso vedere come li vedo io”, mi ha
spiegato una piccola lettrice della biblioteca dei piccoli. La lettura stimola
la creatività e l’immaginazione, per lei è fondamentale prima possibile
trasferire quelle parole, quelle vicende, quei protagonisti su un foglio come
per farli suoi. Per conoscerli meglio.
Sono tanti i bambini che mi raccontano che provano felicità a ritrovarsi tra
le braccia di mamma e/o papà, nonni, e zii/zie ad ascoltare fiabe, favole e
racconti. Ma mi è rimasta impressa nella memoria un bimba che vedendo
gli altri prendere in prestito i libri ne ha scelto uno che ha trovato attraente.
Lo ha restituito la settimana dopo, io le ho chiesto se le era piaciuto e lei
mestamente mi ha risposto” Non so, nessuno me lo ha letto. E’ rimasto
sulla scrivania”.
Mi è dispiaciuto molto, lei voleva che qualcuno della famiglia glielo
leggesse. Io credo che leggere sia un modo per prendersi cura degli altri. I
bambini e le bambini che hanno libri non solamente scolastici in casa, o
che comunque hanno accesso a biblioteche o spazi lettura sin dalla
tenerissima età, costruiscono con i libri un rapporto di amicizia.
E’ fondamentale essere in grado di organizzare strategie per non fare pesare la
lettura, incuriosire innanzi tutto la passione per la lettura può essere innata
ma bisogna trasmetterla. Impegnarsi a farlo è un fatto di democrazia non solo
d’istruzione.

 

Genny Pasquino