Nel cuore della Piana di Gioia Tauro, Polistena si fa promotrice di un’iniziativa dal respiro lungo e dal forte valore culturale e sociale: il Workshop “Consapevolezza Digitale”, svoltosi il 27 marzo 2025 presso l’Auditorium Comunale, rappresenta il primo passo di un progetto più ampio, volto a costruire una rete educativa stabile e inclusiva in tutto l’Ambito Territoriale Sociale del Comune capofila.
L’evento, patrocinato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dalla Regione Calabria e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale, ha visto la partecipazione di figure istituzionali e professionisti impegnati sul fronte educativo, psicologico e tecnologico. Dopo l’introduzione della Dott.ssa Antonietta Dominello, Responsabile dell’Ufficio di Piano ATS, e i saluti del Sindaco Michele Tripodi, sono intervenuti la pedagogista Giusy Iannino, la psicoterapeuta Vittoria Vardè e l’esperto ICT Giuseppe Procopio dell’ETS Oasy.
In platea, tra gli altri, gli studenti delle quinte classi del Liceo delle Scienze Umane di Polistena, testimoni e protagonisti di un confronto autentico, che ha saputo cogliere le tensioni e le sfide dell’adolescenza nell’era digitale.
Il progetto si fonda su una consapevolezza chiara: la rete, se da un lato offre opportunità, dall’altro rappresenta uno spazio in cui si amplificano disagi e insicurezze. Il cyberspazio, sempre più percepito dai giovani come rifugio personale, rischia di sostituirsi alle relazioni reali, favorendo forme di isolamento, dipendenza e costruzione fittizia dell’identità.
«Per gli adolescenti fragili – ha spiegato Giusy Iannino – il web diventa uno strumento di controllo della propria immagine sociale. Ma questa esigenza di approvazione genera un senso di inconsistenza, dove il valore personale si misura solo in base alle reazioni degli altri. I filtri digitali diventano maschere, dietro cui si nascondono paure e insicurezze.»
Da qui l’urgenza di intervenire non solo sui giovani, ma anche su genitori, insegnanti, educatori: tutti coloro che, in vario modo, svolgono un ruolo decisivo nella crescita delle nuove generazioni. L’alfabetizzazione digitale, infatti, non può essere delegata né rimandata: è una responsabilità collettiva.
«Spesso – aggiunge Iannino – anche gli adulti sono disorientati davanti a un mezzo che non conoscono. Ed è proprio questa impreparazione a renderli vulnerabili e incapaci di sostenere i figli nel loro rapporto con il digitale.»
Il percorso avviato a Polistena non si esaurisce con il workshop. Al contrario, segna l’inizio di un progetto strutturato e continuativo, che si articolerà in attività formative, laboratori esperienziali, osservatori territoriali e servizi di ascolto. Una rete viva, capace di cogliere i bisogni emergenti e costruire risposte condivise, grazie alla sinergia tra enti locali, scuola e società civile.
In un tempo in cui il virtuale plasma le identità e ridefinisce i legami, educare alla consapevolezza digitale non è più un’opzione, ma un’urgenza etica. Polistena sceglie di affrontarla con coraggio, lucidità e visione, mettendo al centro le persone, i legami e la comunità.
Deborah Serratore