Qualche giorno fa un esemplare di tartaruga marina della specie “caretta caretta” è stato protagonista di una brutta avventura, conclusasi fortunatamente a lieto fine grazie all’ intervento degli uomini della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Gioia Tauro, al comando del Capitano di Fregata Gianpiero Carbonara.
L’esemplare è stato rinvenuto ferito sulla spiaggia del Comune di San Ferdinando da un cittadino che ha immediatamente allertato la sala operativa della Guardia Costiera di Gioia Tauro, prontamente intervenuta con l’invio sul posto di una pattuglia. Giunti sul luogo dello spiaggiamento i militari operanti, dopo aver constatato che la tartaruga marina presentava delle ferite riconducibili ad attività di tipo antropico e, in particolare, che la stessa aveva ingerito un amo da pesca, hanno immediatamente avviato tutte le manovre di primo soccorso necessarie per assicurare la sopravvivenza dell’esemplare e la sua messa in sicurezza per il successivo trasporto.
Dopo aver informato il Servizio veterinario della locale Azienda Sanitaria Provinciale e con il coordinamento dello stesso l’animale, per le cure necessarie alla sua reimmissione in mare, è stato trasferito presso il Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone, un vero e proprio ospedale veterinario per tartarughe marine attivo tutto l’anno, 24 ore su 24, che si occupa di soccorrere e curare gli esemplari rinvenuti in difficoltà su tutto il territorio regionale.
L’attività di controllo effettuata si inserisce nella più ampia funzione della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di salvaguardia dell’ambiente marino e della fauna che lo stesso ospita e, in particolare, di animali appartenenti a specie protette come le tartarughe marine che, soprattutto a causa di interazioni con attività poste in essere dall’uomo, rischiano di subire una drastica diminuzione nei nostri mari.
Proprio per questo, la Capitaneria di porto di Gioia Tauro invita a segnalare sempre il rinvenimento di esemplari di specie marine protette in difficoltà, al fine di permetterne il recupero e la reintroduzione nel loro habitat naturale.