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Un successo previsto, emblema di una crescita costante nel tempo, quello del Festival d’Autunno, diretto da Antonietta Santacroce. Numeri importanti diffusi stamattina, nel corso della conferenza stampa di chiusura , tenutasi presso la Camera di Commercio di Catanzaro: diecimila spettatori coinvolti in un periodo di bassa stagione; 12 imprese coinvolte direttamente; 20 relatori; 50 artisti; 150 operatori dello spettacolo. All’incontro hanno preso parte, oltre al direttore artistico, anche il Presidente  della Camera di commercio, Paolo Abramo, il direttore generale dell’assessorato al turismo e alla cultura della Regione Calabria, Pasquale Anastasi e l’assessore  alla cultura del Comune di Catanzaro, Daniela Carrozza.
 
«La XIII edizione del Festival – ha dichiarato il direttore artistico in apertura – è stata inaugurata, per la prima volta, da un concerto in piazza Prefettura: La notte della Taranta di Antonio Castrignano’ che ha richiamato il 26 settembre ben 5.000 persone provenienti da tutta la Calabria e la Puglia. Gli altri tre eventi sono stati premiati dal pubblico da ben tre sold out , risultato che premia le scelte di cartellone, l’organizzazione e   il gruppo di lavoro del Festival. Accanto agli eventi musicali, siamo stati gli unici a   proporre una versione calabrese di Expo, denominata “Cibo è arte”: dieci differenti eventi dedicati al cibo osservato da differenti punti di vista: sociologico, economico, imprenditoriale, culturale, storico e artistico, grazie al confronto tra autori, imprenditori e accademici. Da non dimenticare la produzione teatrale originale ” C’era una volta. Le   Fiabe di Letterio di Francia” presentata in anteprima assoluta che ha consentito al Festival di attuare sia la riscoperta  delle opere di un importante umanista calabrese del secolo scorso, sia la valorizzazione degli artisti calabresi di Teatro Incanto».
Il Festival proponendo come tema centrale “l’anima del Sud” ha inteso portare in scena  la tradizione, la cultura, i grandi interpreti-simbolo del  Sud. I ritmi appassionati di Antonio Castrignanò, il pop intriso di poesia di Franco Battiato, la grande voce di Al Bano e il rock progressive degli Osanna e di Jamese Senese & Napoli Centrale hanno contribuito non solo ad una  crescita culturale di tutta la Calabria, ma anche, grazie alle 10.000 presenze maturate in due mesi, a quella turistica ed economica con evidente ricaduta  sul territorio grazie all’indotto diretto e indiretto creatosi. 
Anche i social (Facebook, Twitter, Instagram) e il sito internet del Festival hanno contribuito ad aumentarne la visibilità, grazie alle ventiduemila visualizzazioni di www. Festivaldautunno.com; 3.000 sono stati i contatti spontanei su Facebook e oltre 30.000 le visualizzazioni dei diversi video caricati sulla pagina YouTube. Numeri importanti che sottolineano anche la presenza di un pubblico diversificato  proveniente non solo dai canali tradizionali ma anche dal mondo dell’università, grazie alla importante collaborazione con il mondo accademico. Presenze che, per i grandi eventi sono giunte, oltre che dalle cinque provincie calabresi, anche da fuori regione, soprattutto da città come Napoli, Avellino, Roma, dal nord Italia e dalla Svizzera.
«Il Festival d’Autunno – ha sottolineato Pasquale Anastasi – ha contribuito a destagionalizzare l’offerta culturale nella nostra regione. La cultura è, infatti, una produzione che merita di essere sostenuta nonostante il difficile momento anche perché gli eventi rappresentano degli importanti attrattori culturali che rendono possibile l’aumento del 4% del prodotto turistico stimato dal Sistema Turistico Regionale».  
In un momento di tagli diventa, perciò, necessario, ha sottolineato l’assessore Carrozza, «superare i confini tradizionali lavorando per grandi progetti che coinvolgano tutti gli attori principali affinché la Calabria possa offrire un programma ampio e strutturato e non si limiti a singoli eventi».
Da padre putativo della manifestazione, nata da una caparbia passione e condita dalla voglia inesauribile di crescere e migliorarsi, il presidente Paolo Abramo ha riconosciuto il ruolo svolto da Festival d’autunno  che «non produce solo per la capacità di attrazione di pubblico ma partecipa alla crescita sociale, culturale, intellettiva ed economica del territorio e della popolazione».
Una crescita interessante, quella del Festival d’Autunno e un lavoro incessante quello portato avanti da Antonietta Santacroce, che sempre più pone la manifestazione come uno dei punti di riferimento della Calabria. In momenti di crisi come quello attuale non è semplice aumentare ogni  anno il consenso del pubblico. Un punto fermo da tenere in considerazione e dal quale trarre maggiore forza per migliorarsi ulteriormente .

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