L’arte contemporanea torna protagonista al Parco Ludico Tecnologico Ambientale Ecolandia, che dal 18 al 28 luglio ospita il Face Festival, tra performance, musica, installazioni ed ecologia
Presentato il 3 luglio presso Malavenda Cafè la nona edizione del Face Festival, che dal 18 al 28 luglio tornerà protagonista al Parco Ludico Tecnologico Ambientale Ecolandia con performance, musica di spessore e installazioni interattive. Comune denominatore l’arte, in tutte le sue molteplici sfaccettature.
Presenti il direttore del Parco Ecolandia Tonino Perna, il responsabile eventi del Parco Marcello Spagnolo e i direttori artistici del Face Festival Paolo Giosuè Genoese e Paolo Albanese. A moderare l’intervento Mariarita Sciarrone, responsabile Ufficio Stampa.
Evento storicizzato della Regione Calabria, patrocinato dalla Regione Calabria, Città Metropolitana e dal Comune di Reggio Calabria, il Face Festival è parte integrante dei Festival in Rete con il Pentedattilo Film Festival, Miti Contemporanei, Eco Jazz e Peperoncino Festival.
“Un Festival che è arrivato ad Ecolandia ancor prima del Parco stesso e che ha contribuito da sempre a dare valore agli artisti locali, guardando anche all’esterno” ha dichiarato il presidente Tonino Perna.
Un evento che negli anni, è diventato “un piccolo e luminoso faro, un salto verso la bellezza”, grazie alla partecipazione di artisti, associazioni, volontari e pubblico
“Tantissimi gli artisti locali e internazionali che daranno lustro a questa nuova edizione, ma anche numerose installazioni e perfomance. Al centro mettiamo sempre l’arte contemporanea e una proposta diversa” ha affermato Marcello Spagnolo. “Basti pensare che è il primo festival a Reggio Calabria dedicato all’arte contemporanea” – ha concluso Spagnolo
SUDconscio è il concept di questa nona edizione. Perché SUDconscio? Un concept che vuole essere un gioco di parole, una provocazione, una sfida. “L’invito è quello di lasciare spazio alla libera interpretazione da parte del nostro pubblico. E faremo in modo che tutti possano dare il proprio contribuito durante il Festival, lasciando la propria idea di SudConscio”.
“Abbiamo iniziato in modo anarchico, ma la nostra non è un’anarchia bakuniana, ma proudhoniana, che fonda il suo manifesto nel pluralismo” ha dichiarato Paolo Albanese – “Gli artisti che vengono ad esporre lo fanno mettendo in gioco la propria opera per il bene comune, a servizio degli altri” ha concluso. Un bene comune che nel 2007 era quello di lanciare un segnale di protesta e restituire alla città un luogo abbandonato, oggi è quello di valorizzare il Parco e farlo conoscere nella sua veste sostenibile legata all’arte contemporanea.
Il file rouge tra questa nona edizione e quella precedente è la restanza, quel sentimento comune che pervade l’animo di chi è rimasto, a sud. L’etica della restanza, raccontata da Vito Teti nel suo libro Pietre di Pane, è considerata come una scommessa, quella di dare un senso nuovo ai luoghi, con l’obiettivo di custodirli e donargli nuova vita. Che è un po’ quello che avviene ad Ecolandia, fucina di idee e parco ludico tecnologico ambientale, che è riuscito a dare nuova anima ad una superficie di circa 100.0000 km. Un’anima che si scopre sempre più sostenibile ed ecologica.
E proprio all’ambiente guarda questa nona edizione. In un momento storico particolare, in cui il pianeta terra non ci sorregge più e sono le nuove generazione a ricordarcelo, Face9 vuol dar voce ad un’arte più sostenibile, rafforzando sempre più il legame tra arte ed ecologia.
Gli artisti selezionati anelano, infatti, ad un mondo diverso, ma possibile. Come quello che ci mostra Davide Scialò con il supporto scientifico di Pietro Zucchetti, fondatore e presidente dell’Istituto italiano di Permacultura. Il progetto “A Sarbaggia” di Forest Bomb vuole ridare la vita ai luoghi in cui la vita è stata tolta. Un concetto che è alla base della Permacultura e che si rifà alla filosofia del botanico giapponese Masanobu Fukuoka. Le sue “seed balls” hanno fatto il giro del mondo e sono figlie dell’agricoltura del “non fare”. Il metodo applicato e illustrato è, infatti, quello di seminare semi differenti su terreni secchi, aspettando che sia la natura a fare il suo corso. Un’opera partecipata, in quanto Davide Scialò ha invitato tutti i partecipanti al Face9 a portare semi di ortaggi, cereali, piante, alberi da frutto per innescare insieme una vera e propria bomba che farà “esplodere” una foresta ad ECOLANDIA.
Elementi di ecologia sono presenti anche nella performance di Yosonu, un progetto di Giuseppe Costa, che inaugurerà questo Face9 con un live senza strumenti musicali convenzionali e che ha ottenuto il patrocinio di Legambiente per il riuso degli oggetti e riciclo dei materiali. Yosonu nasce dalla sperimentazione di una nuova idea di musica contemporanea. A suonare sono il corpo, oggetti di uso quotidiano e la voce. Il risultato è un disco-esperimento che restituisce alla musica elettronica semplicità e un maggiore coinvolgimento.
“È un festival che punta molto sulle opere partecipate, sul coinvolgimento del pubblico e sulla sinergia tra i partner” ha raccontato Paolo Genoese che ha poi presentato il programma e la novità di quest’anno: un contest realizzato in collaborazione con L’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria in cui emerge ancora una volta l’anima green di questa nona edizione. “Il concorso – ha continuato Genoese – “denominato #greenaction, prevede la progettazione e realizzazione di tre installazioni di arte contemporanea che verranno esposte al Face9”. Il tema parte dal postulato di Lavoisier “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” e invita partecipanti a produrre delle opere volte alla sensibilizzazione delle istituzioni e dell’opinione pubblica verso le problematiche relative al riciclo dei rifiuti urbani e della salvaguardia ambientale. Le tre opere selezionate verranno esposte al Face e riceveranno un premio in denaro pari a 700 euro cadauno.
Tra i momenti più attesi di questa nona edizione, c’è il concerto di Dimartino, progetto di Antonio Di Martino, cantautore, bassista e cantante già attivo con i Famelika. Artista poliedrico, Dimartinoha lavorato come autore insieme a molti artisti di spessore: tra cui: Malika Ayane, Arisa, Colapesce, Levante, Irene Grandi. Tra le sue collaborazioni vi sono anche quella con Brunori Sas, Baustelle, Cristina Donà.
Nella sua musica emerge spesso la Sicilia, terra d’origine e “cordone ombelicale impossibile da recidere”, seppur raccontato come luogo da cui si cerca di scappare.
Dal vivo Dimartino porterà tutte le canzoni che hanno segnato il suo percorso, dagli esordi fino all’ultimo disco “Afrodite”, prodotto da Matteo Cantaluppi e che ha decretato il ritorno del cantautore. Un album che ha conquistato pubblico e critica fin dal primo ascolto con sonorità e mondi musicali nuovi, anticipato da singoli di grande successo come “Cuoreintero”, “Feste comandate” e “Giorni buoni”.
Ecologia, pensiero locale e abbattimento di confini fisici e linguistici sono i punti cardine di questa nona edizione e delle opere presenti, come “la Casa Ricamata”, un’installazione fatta di trame che rappresentano relazioni, legami e intrecci. Detti, proverbi e motti di persone con background e nazionalità diverse, raccolti in tre anni di attività da Maria Chiara Calvani e ricamati in pezzi di stoffa. Il risultato è un patchwork di tessuti, fili, colori e spessori che fungono da “mattonelle” della casa-tenda. Durante il Face Festival “la Casa Ricamata” sarà presente in alcuni punti della città e permetterà a chiunque di donare il proprio contributo per essere inserito in questa installazione. Il messaggio che si vuole lasciare è l’abbattimento di ogni tipo di barriere, linguistiche, sociali e relative alle diversità culturali. Per scoprire che sotto la stessa tenda non siamo poi così tanto diversi.
I biglietti per i live del Face Festival potranno essere acquistati presso Malavenda Cafè, Gran Caffé e B’Art di Reggio Calabria, oppure on line su http://www.inprimafila.net/ giorno 18 luglio l’ingresso al Parco è gratuito.