Non ci sta il laboratorio politico alla quasi automatica resa democratica. Inutile spiegare quanto sia oligarchico e garantista dei poteri forti il metodo elettorale applicato alla diminuzione dei seggi parlamentari. Una campagna mai vista prima, fatta solo di slogan al grande pubblico e poco spazio a nomi che non siano blasonati e certi.
Così il laboratorio politico non ci sta e aderisce allo strumento promosso da Besostri di non regalare la vittoria a questo o quel partito, ma di registrare la propria presenza al seggio, una presenza di protesta, formalmente iscritta nei verbali elettorali. Non delegando il futuro ad altri come fa chi sceglie di non votare ma mettendo storicamente nero su bianco il proprio dissenso … il laboratorio fornisce anche tutte le informazioni per effettuare questa forma di protesta, le trovate nei link al termine dell’articolo.
Il comunicato di PdC:
LA NOSTRA PROTESTA CONTRO LA LEGGE ELETTORALE DEI NOMINATI E DEI CANDIDATI CALATI DALL’ALTO
Il 25 Settembre ci recheremo alle urne per protestare contro una legge elettorale che non consente ai cittadini elettori di scegliere i propri candidati e di votare secondo Costituzione.
Così come stabilito dall’art. 48, e ribadito dalle pronunce della Corte Costituzionale – che, a più riprese, ha dichiarato la parziale incostituzionalità delle leggi elettorali impugnate negli ultimi anni – il voto non deve essere solo libero, personale e segreto, ma anche uguale (non ci possono essere discriminazioni sul “peso” del voto fra i diversi elettori) e diretto, ovvero deve consentire agli elettori di scegliere effettivamente i propri rappresentanti e dare garanzia che il voto espresso per un candidato/forza politica non venga attribuito ad altri. Il sistema dei “nominati”, ovvero dei candidati scelti dalle segreterie e calati nei c.d. “collegi sicuri” in base al criterio di fedeltà al “capo/leader politico”, senza alcun rapporto/scelta del territorio, hanno sistematicamente e progressivamente eroso la rappresentatività, l’autorevolezza e l’autonomia del Parlamento la cui composizione, con questo sistema, viene deciso da pochi vertici politici a livello nazionale, non dai cittadini elettori, come dovrebbe essere in una sana democrazia rappresentativa.
Il c.d. “Rosatellum” (bis e ter), con cui si voterà alle prossime elezioni politiche, e il taglio dei parlamentari, senza alcun correttivo, hanno aggravato ulteriormente questo “furto di democrazia e di rappresentanza”, determinando quasi ovunque una corsa al seggio che ha premiato fedeli e capicorrente, nel più totale dispregio delle indicazioni della Corte costituzionale e del diritto alla rappresentanza di intere aree del Paese, di battaglie e gruppi realmente rappresentativi. I cittadini italiani non sono messi oggi in condizione di esprimere un voto pienamente libero, men che meno uguale e diretto. Nel nostro sistema maggioritario, inoltre, l’impossibilità di esprimere il voto disgiunto limita ulteriormente la libertà del voto, cristallizzando le scelte di quelle forze politiche che, impedendo a monte ogni possibilità di apparentamento, anche solo tecnico, fra soggetti capaci di contendere il risultato elettorale, di fatto consegna la vittoria alla coalizione avversaria che si presenti compatta (come in questa tornata elettorale). Come dire: non solo i giocatori, ma anche la partita è stata decisa a tavolino.
Tutto ciò ha scavato un solco profondissimo fra politica e cittadini, e rischia di far lievitare a dismisura l’astensionismo, facendo del Parlamento non solo il luogo dei “nominati”, ma rendendolo espressione di una minoranza di votanti. Tutto ciò va contrastato democraticamente e con gli strumento che ci fornisce la legge, poiché senza elezioni libere, senza una reale e piena partecipazione dei cittadini al voto non c’è democrazia, o c’è una democrazia zoppa e che non risponde all’elettorato. Oggi più che mai, proprio perché alla crisi bisogna rispondere con la buona politica, e non con la resa a priori ai governi tecnocratici, Primavera della Calabria che sta mettendo a punto la redazione di una legge elettorale ad iniziativa popolare, aderisce a questa campagna nazionale per il “RECLAMO CONTRO LA LEGGE ELETTORALE VIGENTE”, messo a punto dall’avv. Felice Besostri e altri autorevoli avvocati e costituzionalisti, che consentirà ai cittadini italiani, che vorranno appoggiare questa protesta e la futura impugnazione della legge elettorale, di presentarsi ai seggi con una dichiarazione scritta da consegnare al Segretario, in cui contesteranno pacificamente e conformemente a quanto consentito dalla legge, la ritenuta illegittimità costituzionale del sistema elettorale vigente.
Potete scaricare il documento di reclamo e il Vademecum con le istruzioni per una corretta presentazione, le norme di riferimento e le soluzioni da adottare in caso di rifiuto alla verbalizzazione al seguente link
https://www.felicebesostri.it/azione-per-contestare-il-rosatellum/
Il reclamo/ protesta non inficia il voto che intendiamo esprimere e non collide con l’eventuale volontà di non votare.
Le istruzioni allegate
vagliano ogni ipotesi atta a preservare sempre la libertà e la volontà dell’elettore.
Per manifestare al seggio la protesta:
https://www.felicebesostri.it/wp-content/uploads/2022/09/App-reclamoElezioni2022.pdf
ISTRUZIONI PER LA PRESENTAZIONE
https://www.felicebesostri.it/wp-content/uploads/2022/09/Istruzioni-Reclamo.pdf