Domenico Battaglia, PD, alla prima legislatura regionale, ma dalla lunga carriera politica, porterà il suo si alla doppia preferenza al Consiglio regionale, e ci motiva la sua scelta:
- Senza fare distinzioni di sesso ma parlando della sola concretezza di una norma paritaria, quanto potrebbe cambiare lo scenario dell’assemblea regionale più rappresentativa dei cittadini calabresi grazie alla introduzione della doppia preferenza, lasciando andare le quote rosa ma permettendo alle donne di candidarsi e quindi essere votate, valutate per il loro fare e non per il loro sesso?
Senza dubbio la doppia preferenza di genere potrebbe agevolare il percorso di una maggiore rappresentatività delle donne all’interno della massima assise istituzionale calabrese. Aldilà di questo strumento elettorale, però, occorre che le donne inserite nelle liste elettorali abbiano le qualità, la professionalità e le competenze necessarie per valorizzare le potenzialità del nostro territorio.
- Si dice che le donne, numero maggiore di elettrici in Calabria rispetto agli uomini, abbiano però, in termini percentuali, meno interesse alla politica; l’ingresso di più donne in politica non permetterebbe alle donne di averne più interesse perché coinvolte e, una volta più attive, sostenere con maggiore convinzione e coinvolgimento anche candidati uomini?
Un maggior numero di donne all’interno delle istituzioni calabresi potrebbe stimolare un maggior interesse e una migliore partecipazione alla vita politica, sociale e culturale da parte del genere femminile, determinando una più attenta consapevolezza nella scelta del proprio rappresentante.
- Insieme a questa norma di civiltà, non delle donne per le donne ma di scelta civile di una regione, quali, secondo lei, devono essere gli altri obiettivi che si devono raggiungere prima della chiusura di questo mandato elettorale dell’intero Consiglio regionale e quali sono quelle che sta per concludere o avviare lei direttamente?
Da qui alla fine della legislatura ritengo utile puntare tutto sull’utilizzo e la capacità di spesa dei fondi POR e PSR 2014-2020 al fine di creare quelle condizioni di sviluppo e crescita economica, sociale ed occupazionale necessarie alla nostra terra. Certamente, raggiungere un obiettivo del genere rappresenterebbe un successo per questa maggioranza di governo regionale e per l’intera Calabria, nel panorama nazionale ed europeo. Questo importante obiettivo deve essere patrimonio di tutti e, quindi, come tale impegnerà il sottoscritto a dare il massimo e a collaborare con il governo regionale.
- Quali, secondo lei, i demoni e i miracoli della politica calabrese che possono distruggerla o salvarla?
I demoni della politica calabrese sono la contrapposizione demagogica, i populismi, la sfiducia e la rassegnazione che ostacolano il progresso della nostra Regione.
I miracoli potrebbero essere rappresentati dalle capacità, dai talenti e dalle professionalità di ciascuno di noi che andrebbero valorizzate e messe al servizio della comunità.
- Il ruolo del consigliere regionale: il ruolo non è quello di un singolo uomo con il proprio profilo e sensibilità culturale e sociale, ma di una istituzione rappresentativa della popolazione calabrese tutta, non solo dei propri elettori; mediata dalla propria sensibilità ma sempre in ossequio della volontà sociale e civile. Abbiamo fiducia negli uomini calabresi in quella che non è una lotta delle donne per le donne bensì una crescita sociale che può portare solo benefici per tutti. Il suo punto di vista
Il ruolo del consigliere regionale, aldilà dell’essere uomo o donna, deve essere quello di guardare alla società calabrese nel suo complesso, andando oltre i provincialismi e il campanilismo. Il consigliere regionale rappresenta l’intera regione e non solo il territorio di appartenenza e come tale deve cercare di valorizzare al massimo le potenzialità della Calabria tutta, con ricadute positive per tutto il territorio regionale.
- Domanda rivolta a tutti i consiglieri: Si o NO? La sua dichiarazione di voto sulla doppia preferenza
Sulla doppia preferenza di genere ovviamente il mio voto nel prossimo consiglio regionale non potrà che essere favorevole