“Auguro alla città metropolitana di prendere sempre più consapevolezza delle proprie potenzialità”. Con queste parole il capogruppo di Forza Italia alla Città Metropolitana di Reggio Calabria, Domenico Giannetta, si congeda dal ruolo di consigliere nel corso della sua ultima seduta in consiglio.
“Il momento di rodaggio è finito, è arrivata l’ora di mettere a sistema la macchina per farla camminare alla velocità necessaria per dare le giuste risposte ai cittadini. Dare una sterzata ed accelerare tutti i processi decisionali per imprimere definitivamente all’ente il ruolo strategico che gli spetta”.
“Saluto questi banchi dopo otto anni – cinque da assessore della Provincia e tre da consigliere metropolitano – con la certezza di avere agito sempre nell’interesse dei cittadini, tutti, mettendoci anima, cuore e passione, con lealtà e trasparenza”.
“Ho sempre creduto nell’importanza del confronto dialettico, seppur nella divergenza di vedute, lungi da posizioni preconcette ed ottuse, e questo mi ha sicuramente contraddistinto ed arricchito umanamente e politicamente.
Sono fiero dell’esperienza politica fin qui condotta da assessore, da sindaco della mia città, da consigliere Metropolitano, anche se so che avremmo potuto incidere di più e meglio.
Ho scelto di non ricandidarmi a sindaco di Oppido Mamertina, una scelta libera e maturata nel tempo perché ho deciso di concentrarmi su un progetto politico a breve scadenza che oggi mi sento pronto ad affrontare con la giusta grinta e preparazione, e che mi consentirà comunque di continuare ad operare per il bene comune e per il bene della mia comunità”.
“Mi hanno definito uomo di altri tempi, perché nel mio fare politico, sia al governo che all’opposizione, ho mostrato più la testa che i muscoli. Non so se l’educazione possa definirsi di altri tempi. Spero di no. È che credo fermamente nella libertà di pensiero e di parola e ritengo che questi valori vadano difesi a tutti i costi. Anche a costo di apparire concilianti quanto i toni del confronto si inaspriscono e il clima del dibattito trascende, come troppe volte accade in questo nuovo scenario culturale.
Sento di dover ringraziare tutti i colleghi, i dirigenti, il personale amministrativo, tutte le persone incontrate in questo lungo percorso, anche quelle che si sono opposte alle mie proposte, perché mi hanno reso più forte e più pronto a difendere altre e più ambiziose battaglie”.