Domenica Bumbaca, consigliera comunale della Città di Locri, con la Casa delle donne di Fimmina tv per la doppia preferenza:
«La doppia preferenza di genere è condivisione e non privilegio. La presenza femminile è importante in politica quanto quello maschile».
C’è anche la consigliera comunale della Città di Locri a favore della doppia preferenza di genere, tema che sarà affrontato in Consiglio regionale e di cui si auspica che passerà alla votazione. «Donne che parlano alle donne. Questo è il messaggio che superficialmente molti hanno letto in questi giorni di mobilitazione verso l’approvazione in Calabria della modifica alla legge elettorale regionale con l’introduzione della doppia preferenza di genere. Vero, in parte. E’ questo! – afferma la consigliera locrese Bumbaca-. Donne che parlano alle donne. Donne che però, non si fermano a parlare ma agiscono e lo fanno coinvolgendo uomini e donne. Agiscono, perché se per molti le pari opportunità sono ancora una conquista, la presenza femminile in politica dovrà essere supportata – ne è convinta Bumbaca-. Le figure femminili presenti sugli scranni comunali, quelle che ricoprono vertici di rappresentanze politiche, istituzionali, sindacali, aziendali, ci sono, ma non bastano. Perché oggi la presenza sicura di una donna, e non chiamiamola quota rosa, è una opportunità. Non è sicuramente corsia preferenziale la doppia preferenza ma è garanzia, è rispettare i principi basilari del quadro normativo costituzionale e statutario delle regioni, è il diritto di parità tra i due sessi nella rappresentanza politica. La doppia preferenza è garanzia sui diritti di ogni donna a poter esprimere le proprie competenze e le proprie idee in un campo, quello politico, ancora troppo maschile. Donne che parlano alle donne ma che si fanno capire anche dagli uomini, da quei politici uomini che vedono la politica come strumento di crescita per un territorio e non certo ambizione personale per poi ritrovarsi a ricoprire ruoli a volte inopportuni. La doppia preferenza di genere –continua nel suo intervento la consigliere- si rivolge a tutti, perché con essa i cittadini hanno la possibilità di poter esprimere le due preferenze di genere, perché è necessario il punto di vista del genere maschile e di quello femminile, perché non esiste uomo più bravo o donna più brava. Nella mia, se pur discreta e poca esperienza politica, in due tornate elettorali, ho potuto usufruire della legge, venendo eletta per due volte consecutive consigliera di maggioranza nel Comune della Città di Locri. Una prima legislatura 2013-2018 con ben nove donne sedute in Consiglio comunale, in questa iniziata a giugno 2018 un Consiglio con sette donne. Una rappresentanza – dice Bumbaca- che vuole dire speranza, condivisione, opportunità, sensibilizzazione e partecipazione. Sedersi in Consiglio comunale, sperando che con il tuo impegno e la tua capacità la città possa rispondere alle esigenze dei cittadini, è fondamentale, perché sei consapevole dell’importanza che il tuo ruolo ricopre, così come quello da moglie, da lavoratrice, volontaria e da mamma. Tutto è possibile con determinazione. Amministrare, coordinare, lavorare. Con la sensibilità di una mamma che accudisce e aiuta i suoi figli a crescere, con la responsabilità di una moglie che condivide con il partner il lavoro e la gestione della famiglia e della casa, da figlia di questa terra, che molto dovrà darci e altrettanto dovremmo dare, esprimo sempre di più la convinzione che la presenza femminile in politica è indispensabile quanto importante.
Donne che parlano alle donne, dunque. E io donna mamma parlo con mia figlia, piccola donnina. A lei devo tutto che con un sorriso tra le labbra, adesso, mentre scrivo, mi chiede cosa sto facendo. A lei, mentre gioca con il suo fratellino, rispondo: scrivo alle donne e agli uomini, perché possano condividere con me il pensiero che anche le donne sono importanti per amministrare il bene comune, stare in politica e non solo a casa, parlare alla gente ed esprimere le proprie idee. E lei, con la genuinità di una bimba di 6 anni: «Mamma tu vai già al Comune e parli». Perché per i bambini è normale. Per i miei figli e i figli di molte donne, è normale avere una mamma, lavoratrice e impegnata politicamente e socialmente. Per i bambini è normale. Per noi, adulti, sembra straordinarietà. Allora cerchiamo di essere normali. Forse ci riuscirà meglio e per il bene di questa regione e della nostra Nazione, pensiamo in due: uomo e donna.