Ci troviamo ancora una volta a dover condannare un attentato condotto contro il bene pubblico nel territorio della nostra diocesi. I resti carbonizzati delle 10 golf car (macchine elettriche) di proprietà del comune di Gerace, incendiate la notte scorsa, rappresentano una ferità per tutta la collettività.
Mani ignote e malefiche, coprendosi dalle ombre delle tenebre, hanno inteso uccidere la speranza di un nuovo modo d’intendere l’accoglienza dei turisti che ogni anno, sempre più numerosi, fanno visita alla storica città di Gerace.
Le macchine elettriche erano state acquistate da pochi giorni e dovevano servire a collegare un’area attrezzata con l’antico borgo e consentire ai turisti di visitare ogni angolo ed ogni stradina di Gerace. Si trattava di una bella idea che avrebbe potuto portare alla creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto tra i giovani disoccupati del posto. Evidentemente c’è chi preferisce frenare ogni possibile via di sviluppo.
Oggi, appresa la notizia dell’attentato, il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, si è recato sul luogo dell’incendio dove, accolto dal sindaco Giuseppe Varacalli, ha potuto vedere di persona gli irreparabili danni provocati dagli incendiari.
Oltre alla solidarietà indirizzata a tutta la comunità di Gerace, il vescovo ha espresso parole di incoraggiamento affinché si continui ad operare per il bene comune: “Non dobbiamo perderci d’animo, ma continuare a camminare sulla via del bene”. Il riscatto della Locride passa principalmente dal rifiuto di ogni forma di violenza e di prevaricazione. “Questo territorio, già segnato e ferito, non merita azioni del genere”.
Ci auguriamo che i responsabili di questo vile attentato vengano individuati e consegnati alla giustizia, mentre preghiamo per la conversione di chi continua a scegliere il male come metodo della propria vita.
Gesù Eucaristia e la Madonna Santissima, illumini la mente di tutti affinché la Locride torni ad essere quel giardino meraviglioso che ci ha donato il Creatore.
Diocesi Locri – Gerace: Il Vescovo Oliva “Questo territorio, già segnato e ferito, non merita azioni del genere”.
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