Oggi, lunedì 9 maggio riprenderanno gli incontri del Corso diocesano di formazione all’impegno socio-politico e alla cura del creato Laudato si’.
Il modulo conclusivo del primo anno, che ha come tema di fondo “Il nuovo umanesimo e la sfida delle nuove povertà, si concentrerà su due parole chiave: responsabilità e cura.
Papa Francesco, infatti, non perde occasione per sottolineare come «dobbiamo sempre ricordare che non esiste umanesimo autentico che non contempli l’amore come vincolo tra gli esseri umani, sia esso di natura interpersonale, intima, sociale, politica o intellettuale. Su questo si fonda la necessità del dialogo e dell’incontro per costruire insieme con gli altri la società civile. Le situazioni che viviamo oggi pongono sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere. Questo nostro tempo richiede di vivere i problemi come sfide e non come ostacoli».
La prima lezione “Responsabilità individuale e collettiva per la “cura” dell’ambiente” sarà svolta dal Dott. Francesco Neri, magistrato.
Lunedì 16 interverrà don Giuseppe Demasi, della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, che affronterà il tema della “Responsabilità individuale e collettiva per la “cura” della persona”;
lunedì 23 il prof. Flavio Felice, della Pontificia Università Lateranense, ci aiuterà a declinare le parole chiave responsabilità e cura alla realtà delle istituzioni, in vista della tanto auspicata inclusione sociale.
Ancora Papa Francesco, nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, ricorda con grande intensità che «oggi tutto entra nel gioco della competitività e della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole. Come conseguenza di questa situazione, grandi masse di popolazione si vedono escluse ed emarginate: senza lavoro, senza prospettive, senza vie di uscita. Si considera l’essere umano in se stesso come un bene di consumo, che si può usare e poi gettare. Abbiamo dato inizio alla cultura dello “scarto” che, addirittura, viene promossa. Non si tratta più semplicemente del fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione, ma di qualcosa di nuovo: con l’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi”.
In occasione dei tre incontri del V modulo offriranno il loro prezioso contributo anche la dott.ssa Filomena Zappia (Responsabile e Coordinatore Registro Tumori Azienda Sanitaria Provinciale Reggio Calabria), Isidoro Napoli (Ass. Jmuel) e don Giacomo Panizza (Ass. Comunità Progetto Sud – Lamezia Terme).
Le lezioni si svolgeranno dalle 18.30 alle 20.30 presso il salone del centro pastorale in Locri.
a cura di Cinzia Docile, responsabile del Corso