Tornare a scrivere, a fermare il tempo ed il pensiero, in un mestiere che è quello del giornalismo televisivo è come prendere un respiro, fermi sulla spiaggia, in una pungente giornata d’autunno.
E’ quello che abbiamo voluto fare, con pazienza, aspettando il fresco del vento e la pioggia che ci ricaccia dentro casa, dopo mesi passati a correre per le strade, lavorando o in ferie, in preda alla frenesia del fare e del divertimento a tutti i costi o a non perdere questo o quell’evento, per farne scorpacciate da usare come scorta nel letargo invernale.
Nel tepore della casa, davanti al computer, senza correre a riprendere questo o quell’evento, cominciamo a ragionare con lentezza.
Impresa non semplice, soprattutto perché il mondo globale di internet è solo uno specchietto per le allodole. Non è vero che ci si sofferma a leggere un articolo – diversamente dalla tv, dove si sente una notizia al volo – spesso e volentieri si legge solo il titolo per trarne la conclusione sbagliata. Altre volte si leggono pezzi allarmanti per poi scoprire che il sito non è una testata giornalistica, responsabile del contenuto dei suoi pezzi, ma un sito strampalato che cerca numero di visite. E il web naufrago si aggrappa allo scoglio della bugia, per poi perdersi definitivamente nella dietrologia dell’asservimento delle redazioni. Asservite o meno, le testate giornalistiche non deformano i fatti ma li raccontano, poi ,come le interpretano è altra cosa. Diffidate quindi, diffidate, di chi pensa di essere giornalista solo perché il suo smartphone fa le foto stile youreporter e le linka in un social network; diffidate di chi si arroga il diritto di dire la propria su fatti che non conosce. Il Direttore, anche il più giovane, del più piccolo sgangherato sito internet, ha dalla sua la responsabilità della sua professione, onestamente vi racconta un fatto e, se lo ritiene, dice anche come la pensa, ma mai vi racconterà una cosa per un’altra…. ricordate, è un ordine professionale quello al quale appartiene, ne risponde e anche in modo salato… quindi, cari signori lettori e webnaufraghi in questo immenso mare … riprendete la buona abitudine della lettura approfondita e poi, se l’argomento vi interessa, mettete alla prova il povero cronista cercando le conferme oggettive …solo così potete dirvi davvero lettori e non vittime dell’altrui furbizia.
Dedicato a tutti coloro che leggono per conoscere e che scrivono per farsi domande.
Diffidate gente, diffidate!
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