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Abbandonati dai sindaci che non riescono a programmare i servizi essenziali sul territorio; dove i sindaci non ci sono e agiscono i commissari il risultato non cambia, nemmeno un centesimo di investimento sugli aiuti ai più deboli; abbandonati dalle istituzioni sanitarie in psicosi spending review,  i cittadini con situazioni di disagio grave come povertà, disabilità, necessità di assistenza continua si organizzano da soli, sacrificano le proprie vite e annaspano in una società che di civile non ha proprio nulla.

Ad ascoltare poche testimonianze rappresentative di quello che accade quotidianamente nella nostra area vengono brividi misti di rabbia e vergogna, perchè ognuno di noi dovrebbe parlare, farsi sentire e non smettere finchè non venga data dignità alla vita di chi è più fragile di noi.

Questa la reazione del Forum del terzo settore della Locride quando, a due anni dai buoni propositi di programmazione e collaborazione sullo stato del sociale nella zona, si è reso conto che occorre alzare il tono della protesta;

 

 

Un territorio senza Stato per quanto riguarda i servizi sociali, con i cittadini costretti ad auto-organizzarsi per coprire l’inesistenza dei servizi minimi che, per legge, devono essere garantiti dal pubblico».

Questa la forte denuncia proveniente dal Forum del Terzo Settore della Locride nel corso di una partecipata riunione convocata dal portavoce Francesco Mollace, tenutisi a Marina di Gioiosa Jonica presso la sede della Federazione Medambiente. I rappresentanti delle organizzazioni sociali aderenti, nell’evidenziare la gravità della situazione, hanno cosi chiesto di alzare il tono della denunzia nei confronti della crisi del pubblico e nel mancato rispetto della legge da parte degli enti locali.

Corale la denunzia dell’inosservanza della legislazione relativa alla garanzia di minimi servizi di civiltà da erogare nel campo della disabilità, dell’infanzia, del sostegno alle persone non autosufficienti.

In questo quadro il Forum del terzo settore denunzia il mancato avvio dell’attuazione dei piani di zona del sociale, previsti dalla normativa regionale chiedendo al Presidente della Regione l’invio di commissari ad acta nei due distretti locridei per come previsto dalle deliberazioni regionali.

 

«E’ inaccettabile che, pur avendo come parte sociale riconosciuta, e per come previsto dalla normativa, dato disponibilità a supportare gratuitamente i distretti sociosanitari, in primo piano quello di Locri, per realizzare i piani di zona obbligatori, non ci sia stato alcun riscontro e si continui con la solita logica tesa a spartire le risorse tra i comuni senza garantire servizi reali» affermano i rappresentanti del Forum del terzo settore».

 

Forum che ribadisce l’idea avanzata lo scorso anno di unificazione dei due distretti socio sanitari, il distretto lato sud con capofila Locri, e quello lato nord con capofila Caulonia, in un unico distretto territoriale della Locride.

Testimonianze dirette sulla gravità delle situazioni di mancato rispetto delle leggi in materia sono state portate  dai rappresentanti delle associazioni Comma Tre, Simona Coluccio,  Adda, Vito Crea, Sinapsi, Daniela Diano, Le radici e le ali, Turi Murace, e Altea, Andrea Vaccaluzzo.

 

Rispetto a ciò «è stato dato mandato al portavoce del Forum di richiedere un incontro al sig. Procuratore della Repubblica di Locri per esporre le palesi violazioni di legge che colpiscono i diritti delle persone con maggiore fragilità, oltre a richiedere alla stessa Procura l’avvio di un maggiore  controllo sul reale utilizzo delle risorse assegnate agli enti locali locridei».

 

In tal senso in molti interventi è stata avanzata la necessità di avviare un monitoraggio civico delle risorse pubbliche che risultano spese ma senza rispondenza con la prevista finalità delle stesse opere.

E questo in molti campi, da quello ambientale sul quale sono intervenuti parlando della depurazione Arturo Rocca dell’Osservatorio Diritti per la vita, e Giuseppe Belcastro della Federazione Mediterraneo e ambiente, a quello culturale sul quale sono intervenute Raffaella Rinaldis di FìmminaTv ed Eurokom e Valeria Buccisano dell’associazione B&B Magna Grecia, a quello sanitario con l’intervento di Filippo Tedesco della Lados, a quello occupazionale con gli interventi di Chiara Fazzari di Sciabaca, Assunta Sità, Casa Divina, e Natale Bianchi del Circolo Pensionati.

 

Una situazione, secondo il Forum, di degrado generale nel quale i cittadini scontano le incapacità delle amministrazioni e l’assenza dello Stato che, anche quando scioglie i Comuni per infiltrazioni mafiose, non fornisce ai commissari nominati le risorse economiche per intervenire nel garantire i minimi servizi essenziali anche nel campo sociale e culturale. In tal senso «il Forum, appellandosi al Ministro dell’Interno, chiede che venga rivista la legislazione in materia sia prevedendo che nel caso di scioglimento facciano parte delle commissioni prefettizie esperti di sviluppo locale, sia assegnando risorse dedicate ai commissari per rafforzare il capitale sociale e la fiducia nello stato». 

 

Per il Forum non bisogna disperdere il lavoro avviato da Federica Roccisano, già assessore al welfare, e teso alla concreta attuazione della legge regionale sui servizi sociali. Legge che da ben diciassette anni attende di essere messa in pratica in Calabria. E in tal senso i rappresentanti delle associazioni aderenti hanno inteso ringraziarla «per l’operato svolto e per il continuo e costante dialogo con le associazioni e le realtà del terzo settore della Locride».