“In qualità di presidente della Crpo Calabria che promuove con forza la parità in tutti i campi e per tutte le persone, di qualunque età e condizione, sento il dovere di esprimere il mio pensiero e quello della Commissione che rappresento sulla questione scuole in Aspromonte per ribadire un principio chiave: i piccoli alunni dei piccoli paesi, anche montani, hanno egual diritto dei piccoli alunni delle grandi città.”.
E’ quanto afferma Cinzia Nava che aggiunge: “Il diritto allo studio è uno dei diritti fondamentali ed inalienabili della persona, nonché principio sancito nel diritto internazionale dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell’Onu. Ancora, la nostra Repubblica afferma che la scuola è aperta a tutti e quindi deve essere rimosso ogni ostacolo perché possa essere concretamente accessibile a tutti. Pertanto, i piccoli alunni dei piccoli paesi devono poter frequentare la scuola vicino casa e non doversi alzare all’alba per raggiungere con il pullman una struttura vicina e rientrare a tarda giornata, preoccupandosi di dover fare i compiti per il giorno dopo. L’ideale sarebbe che ogni alunno, completati i compiti, integrasse il proprio processo educativo facendo sport o altra disciplina formativa”.
Aggiunge ancora Cinzia Nava: “Mantenere le scuole nei piccoli paesi avrebbe diversi vantaggi: significherebbe venire incontro alle esigenze delle famiglie che non sarebbero costrette a trasferirsi altrove per impedire ai propri piccoli figli di fare i pendolari ed impedirebbe anche ai nostri paesi, indicati come borghi antichi, di essere dimenticati perché sempre più con meno popolazione. Mantenere la gioventù in questi borghi vuole dire mantenerli in vita, far conoscere usi e costumi attraverso gli abitanti stessi. Siamo una Regione turistica e non possiamo abbandonare quello ciò che ricorda le nostre origini greche. Consapevole che mantenere le scuole nei piccoli paesi comporti problemi economici ed organizzativi, come formazione delle classi e assegnazione degli organici e dei docenti, da promotrice delle parità auspico – conclude Cinzia Nava- che si trovi una soluzione affinché i piccoli alunni dei piccoli paesi possano avere gli stessi diritti dei piccoli alunni delle grandi città”.