Cultura e occupazione, un binomio perfetto, realizzato grazie a un protocollo d’intesa tra Regione Calabria e Segretariato Regionale dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, mercoledì 30 marzo presso il Parco Archeologico di Scolacium a Roccelletta di Borgia. Proprio in quel luogo che mesi fa aveva fatto tremare addetti ai lavori e non, per l’annuncio della chiusura a causa della mancanza di personale. Un duro colpo per chi vede nella nostra storia e nella nostra cultura una risorsa non assoggettabile a meccanismi così troppo terreni. La greca Skylletion, poi romana Scolacium, può adesso continuare a vivere, ma vivere con dignità. Quella stessa dignità che sarà restituita ai disoccupati calabresi di lunga durata, ai percettori di ammortizzatori sociali in deroga e a figure professionali specializzate, per un massimo di circa 600 unità che verranno impiegate sui siti e all’interno dei Musei calabresi. A siglare l’accordo sono stati il Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio, l’Assessore regionale al lavoro Federica Roccisano, il Direttore Generale dell’Assessorato al lavoro Antonio De Marco e il Segretario Regionale MIBACT Calabria Salvatore Patamia. Presente il Sottosegretario alla Cultura Dorina Bianchi. Si tratta di un’azione che punta a rispondere a due grandi esigenze: valorizzare il nostro patrimonio culturale e creare posti di lavoro. Segno questo di un reale cambiamento di rotta politico-sociale e di un’attenzione sempre maggiore verso quelle che sono le vere risorse della nostra terra, risorse culturali e umane.
All’indomani della firma dell’accordo, importanti sono state le considerazioni di uno che l’archeologia l’ha studiata, la pratica e la vive ogni giorno. Si tratta di Francesco Cuteri, l’archeologo che ha svolto campagne di scavo presso il Parco Archeologico dell’antica Kaulon portando alla luce uno dei mosaici più grandi della Magna Grecia, raffigurante draghi e delfini e che negli ultimi anni ha lavorato anche presso il Parco Archeologico di Scolacium. “E’ evidente che il patrimonio culturale calabrese, e nello specifico quello archeologico, ha necessità di essere rilanciato e nel migliore dei modi” afferma Cuteri “La fruibilità delle aree archeologiche e dei musei è un passo fondamentale e la buona qualità della fruizione non deve però essere messa in discussione. Sono dunque contento che questa stretta di mano tra Ministero dei Beni Culturali e Regione Calabria ci sia stata e che al nostro ricco patrimonio sarà concessa l’opportunità di una adeguata fruibilità. L’auspicio” continua l’archeologo “è quello che possano trovare sistemazione giovani e meno giovani disoccupati capaci d’intendere il loro lavoro non come un semplice atto di guardia o di assistenza, ma come vera e propria missione culturale. Accompagnare nel complesso mondo del passato non con nozioni ma con professionalità e amore. Con una giusta retribuzione”.
La Calabria è forte solo se si punta a quella vera, a quella che la rende unica e inimitabile. Una Calabria vista come un puzzle dove ogni singolo pezzo si incastra con l’altro, dove mare, paesaggi, cultura, tradizione e buona politica creano un quadro perfetto. Buona Calabria!
Antonella Papaleo