Una copia dell’ormai celebre opera “Agarthi” dell’artista Bruno Panuzzo è stata inviata presso la “Casa Bianca” a Washington, con l’intento di esser donata al Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama. A rendere ufficiale la notizia è stata l’etichetta “La Vignale – Bologna” che gestisce il cantante calabrese.
Appare ancora imponente il grande consenso, che “Agarthi” di Bruno Panuzzo, continua ad acquisire anche dopo il “definitivo pensionamento” dell’opera (avvenuto lo scorso mese di dicembre). “Agarthi”, dopo aver ottenuto risultati lusinghieri e pregevoli in Italia ed all’estero, giungerà “fisicamente” negli USA.
Oltre ventuno emittenti nord americane, sparse per le maggiori città statunitensi (New York, San Francisco, Chicago, Los Angeles, Pasadena, Kansas City, San Diego), hanno trasmesso la scorsa primavera il brano “Agarthi” di Bruno Panuzzo. La canzone, che ha raccolto tempestivamente il felice momento di gloria della musica italiana all’estero, ha suscitato curiosità fra gli ascoltatori americani. Quello che all’inizio sembrava un azzardo, o comunque un nuovo modo di concepire la promozione, ha premiato gli sforzi della produzione discografica nostrana.
L’invio dell’opera al Presidente americano Barack Obama, rappresenta, non soltanto un gesto simbolico, ma un concreto atto di ringraziamento. Nell’immediato dopoguerra i fondi statunitensi, giunti in Italia attraverso il “Piano Marshall”, hanno contribuito alla ricostruzione ed all’edificazione di molti Istituti scolastici. L’Istituto scolastico di Bovalino (frequentato da Bruno Panuzzo) è stato uno di questi. L’istruzione, la cultura ed il sapere rendono quindi gli uomini liberi: consacrandoli nel contempo, ad indiscussi artefici del proprio destino. Il destino del singolo diviene successivamente il destino di una generazione e dell’intera umanità (ndr).
In ogni Istituto costruito vi è ancora oggi una targa bronzea, che arreca la scritta: “Gli Stati Uniti d’America per i Popoli liberi. Il benessere rafforza la libertà!” Tale affermazione esprime totalmente uno dei concetti primari, su cui dovrebbe basarsi l’esistenza umana: il perseguire la libertà.
Attualmente Panuzzo è impegnato nella realizzazione del nuovo progetto denominato “Rica: l’ultima grande storia” che verrà presentato, salvo imprevisti, nel corso di quest’anno. Opere come “Agarthi” s’incaricano di omaggiare il mondo “autentico” e gli Stati che, come l’America, sono divenuti nel dopoguerra delle “opportunità di vita e libertà” per molti nostri connazionali. La voce di Bruno Panuzzo ha irradiato, nel proprio piccolo attraverso “Agarthi”, codesto messaggio di libertà al popolo americano. Affascina l’idea che l’opera “Agarthi”, giungendo fra le mani del presidente Obama, possa trovare collocazione in un piccolo angolo della biblioteca nazionale. Si ripeterebbe quanto accaduto in Italia pochi mesi fa: quando “Agarthi” giunse assieme al proprio autore presso il Quirinale a Roma.