Questa’anno mi auguro vivamente che l’8 marzo possa assumere una valenza particolare, seppur con qualche giorno di ritardo. Mi riferisco al fatto che, finalmente e dopo innumerevoli vicissitudini, il prossimo 11 marzo approderà nell’aula del Consiglio Regionale la tanto attesa Proposta di Legge n. 31/10^ di iniziativa della Consigliera Flora Sculco sulla ‘Promozione della parità di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive regionali’.
Il Comune di Badolato, su mia iniziativa prontamenterecepita da tutta l’Amministrazione, ha deliberato l’approvazione di una proposta di legge di iniziativa del Consiglio Comunale ex art. 39 Statuto Regione Calabria e legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 recante “ Misure di promozione e di riequilibrio di genere all’interno della legge elettorale regionale”. L’iniziativa è portata avanti da un folto gruppo di donne, tra le quali anche la sottoscritta, provenienti da esperienze diverse e facenti capo alla Casa delle Donne di Fimmina TV. La proposta mira ad adeguare il sistema elettorale regionale calabrese ai principi fondamentali di parità di genere di derivazione costituzionale e sovranazionale. La “Carta Europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale” già dal 2006 invita al rispetto del “principio della rappresentanza equilibrata di donne e uomini in tutte le istituzioni elette che assumano decisioni pubbliche”. L’adeguamento della legge elettorale calabrese ai principi dettati dalla legge nazionale è un obbligo derivante dal comma 2 dell’articolo 38 dello Statuto regionale secondo cui “La legge regionale promuove la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive” e rappresenta una priorità imprescindibile e non procrastinabile non solo per motivi di legalità costituzionale, ma anche per ragioni civiltà giuridica ed equità sociale.
Tengo a precisare che quello che noi chiediamo non si riduce esclusivamente alle cosiddette “quote rosa” ma ad una norma che consenta un equilibrio di accesso alle liste di candidati. Con ladoppia preferenza di genere viene data all’elettore la facoltà di esprimerne due preferenze (ovviamente in seno ad una stesa lista), purché il secondo cognome indicato faccia riferimento a un candidato di sesso opposto al primo, pena l’annullamento della seconda preferenza. La legge ha come fine l’incremento della presenza delle donne anche nei Consigli, senza dover ricorrere almeccanismo delle “quote rosa”.
Certo è triste constatare che per arrivare ad avere una certarappresentanza femminile sia necessario imporla. Manca la cultura della valorizzazione delle donne in un ambito rinomatamentemaschilista. In questo modo si impone dall’alto qualcosa che dovrebbe partire dal basso e diventare una regola socialmente accettata. La mia speranza, e del Comune che rappresento, è il prossimo 11 dalla Calabria possa, finalmente, partire un segnale di civiltà non solo politica ma sociale che questa opportunità dia la possibilità ad un numero sempre più grande di donne di esprimere le loro capacita in un ambito in cui, troppo spesso, risulta estremamente difficile poter accedere.
E’ per questi motivi che il Comune di Badolato si augura vivamente che il Consiglio Regionale l’11 marzo prossimo approvi, senza più esitazioni, la proposta di legge sulla ‘Promozione della parità di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive regionali’.
Daniela Trapasso
Assessore Politiche Sociali ed Istruzione
Comune di Badolato