MARZIAL-CHIODOAntonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, e Teresa Chiodo, presidente del Tribunale per i minorenni di Catanzaro, hanno visitato i giovanissimi reclusi all’Istituto penitenziario minorile del capoluogo calabrese.

“È per me un appuntamento frequente – ha detto il Garante ai detenuti – soprattutto nel periodo natalizio, intimamente avvertito,- incontrarvi per potervi dire che fuori da queste mura vi stiamo aspettando e per farvi comprendere che il mondo non vi ha dimenticati e continua ad avere bisogno di voi. Se siete qui è perché avete sbagliato e, al cospetto degli errori, la società ci chiama doverosamente a pagarne le conseguenze e ciò accade anche quando di mezzo non ci sono reati. La vita ogni giorno ci chiede di operare scelte e non sempre optiamo per quelle migliori”.

Ancora Marziale ai detenuti: “Approfittate di questo tempo per ricostruire il tessuto delle vostre emozioni, per dare un orientamento alle vostre giovani esistenze e per prepararvi ad affrontare le difficoltà rifuggendo dalla violenza, che certamente non è la via maestra e voi ne siete la dimostrazione. Pensate ai vostri fratelli più piccoli, ai vostri amici più piccoli e quando tornerete in libertà siate maestri, per loro, indicando ciò che non si deve fare. Per quanto mi riguarda, a prescindere dal ruolo istituzionale, vi sarò sempre vicino”.

“Studiate – ha detto la presidente Chiodo – perché il carcere non è condanna per sempre; è riparazione, è opportunità per sfuggire a tutto ciò che ha determinato il vostro ingresso qua dentro. La struttura che vi ospita è certamente una delle migliori, debitamente attrezzata ad offrirvi l’opportunità di riscattarvi, grazie all’infaticabile lavoro quotidiano di operatori e volontari. Alla base dei vostri errori vi sono certamente condizioni di degrado sociale dalle quali dovete smarcarvi. Le  attività espressive, culturali e sportive, che questo luogo vi garantisce, sono orientate a favorire la vostra partecipazione sociale e per migliorare le competenze relazionali e comunicative, così come l’istruzione e la  formazione professionale per aiutarvi, una volta concluso il periodo detentivo, a trovare lavoro. Nella filosofia del procedimento penale minorile italiano vi è, centrale, il concetto di recupero dei ragazzi, anche per i casi più gravi o eclatanti. Mi auguro con tutto il cuore che ognuno di voi ce la faccia”.

Alla fine dell’incontro, alla presenza degli operatori carcerari ad ogni livello e di numerosi volontari, Chiodo e Marziale si sono intrattenuti per lo scambio degli auguri fra bibite e panettoni offerti dai ragazzi.