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“Sono diversi i motivi per cui salutiamo con soddisfazione la nomina del nuovo garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza”. Ad affermarlo in una nota è il direttivo dell’Associazione Sociologi Italiani, presieduto da Antonio Latella, che, appresa la notizia ha voluto esprimere il proprio plauso alla Regione Calabria che, con l’iniziativa del Presidente del Consiglio Nicola Irto, ha posto fine ad un vuoto che durava da troppo tempo.

 “Prevista dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia del 1989 – ha sottolineato il direttivo ASI – la figura del Garante per l’Infanzia rappresenta un passaggio di assoluta civiltà che pone la Regione Calabria in linea con quegli standard necessari, soprattutto in un periodo storico come quello attuale, dove maggiormente c’è bisogno di tutele, controlli e garanzie, innanzitutto per quanto riguarda il rapporto con il mondo dei più piccoli”.

       “Ulteriore motivo di soddisfazione – prosegue la nota del direttivo ASI – è legata al particolare significativo che la scelta del Presidente Irto sia ricaduta su un sociologo, rappresentando ciò un riconoscimento, importante a livello istituzionale, per una professione che in altre occasioni ed in altre istituzioni non sempre è stata valutata in tutte le sue straordinarie potenzialità”.

       Compiacimento, infine, l’ASI lo esprime direttamente ad Antonio Marziale, che, a giudizio dei sociologi calabresi, appare come la “persona più indicata ad assumere questo delicato ruolo, per la sua esperienza acquisita sul campo, per le sue numerose battaglie di civiltà condotte alla guida dell’Osservatorio sui diritti dei minori, per la sua partecipazione attiva ai diversi tavoli ministeriali che hanno portato all’approvazione dei Codici “TV e minori” e “Internet e minori”, al punto da doversi considerare, uno dei massimi esperti in Italia in materia di tutela dei minori e di lotta alla pedofilia”.

       “Nell’augurargli buon lavoro – conclude la nota dell’ASI – offriamo piena disponibilità a collaborare con il nuovo Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza, ben sapendo quali sono le sue personali doti di sociologo attento ai fenomeni più delicati e socialmente sensibili”.