“Serve un progetto di messa in sicurezza della Calabria, considerata la strutturale fragilità del territorio ed un generale mutamento del clima”.
È quanto chiede il consigliere regionale Alessandro Nicolò.
“Da Nord a Sud, il Paese è flagellato da pesanti eventi meteorologici ma la situazione risulta particolarmente critica in alcune realtà, in particolare in Calabria, in ragione dell’alto rischio di dissesto idro-geologico”.
“Il dato secondo cui il 100% dei comuni calabresi sarebbe esposto al rischio idrogeologico anche a causa del cambiamento del clima indica un contesto – evidenzia Alessandro Nicolò – dove è inaccettabile – come affermato dal capo della Protezione civile regionale, Carlo Tansi – che ‘le risorse per il sovralluvionamento relativo a diversi corsi d’acqua, seppur insufficienti, restino inutilizzate e che si registri una sostanziale inerzia della Regione e di altri soggetti che hanno specifiche competenze’, come peraltro è statoevidenziato attraverso atti di sindacato ispettivo e rinnovandotali richiami in una interrogazione al Presidente Oliverio, presentata in data odierna”.
“Pertanto, le azioni fin qui poste in essere non sarebbero proporzionate a fronteggiare tale emergenza, caratterizzandosi per lentezza, carenza di risorse, ed interventi frammentari che cozzano contro l’esigenza di sicurezza. Il bacino idrico calabrese – continua l’esponente del partito di Giorgia Meloni – presenta gravi criticità ed impone interventi immediati di controllo, prevenzione, manutenzione e pulizia del letto di fiumi e torrenti soprattutto in considerazione della presenza in prossimità degli stessi, di insediamenti abitativi”.
“Viviamo in una realtà straordinaria dal punto di vista paesaggistico, dalle risorse ambientali inestimabili ma, con le sue fragilità, la Calabria merita un’attenta programmazione, mirata soprattutto sulla prevenzione. Serve un investimento di risorse per interventi di adeguamento del patrimonio edilizio alle norme antisismiche, mitigazione del dissesto idro-geologico (frane, alluvioni e valanghe); monitoraggio dei torrenti, manutenzione delle strade e delle infrastrutture legate alla viabilità, adeguamento e messa in sicurezza degli edifici scolastici” – asserisce il rappresentante istituzionale.
“Realizzare un piano di Calabria sicura – prosegue – consentirebbe anche di mettere in moto settori importanti dell’economia – dall’edilizia all’innovazione tecnologica ai servizi – mobilitando lavoro per tanti professionisti (ingegneri, architetti, geologi ecc.)”.
“Servono interventi immediati – conclude Alessandro Nicolò – per tamponare l’emergenza e scongiurare il pericolo di eventi catastrofici assieme ad una programmazione di lungo periodo che contenga un preciso crono-programma”.