La scrittrice calabrese è tra i 12 finalisti del concorso letterario con il suo libro “Fratello Falco”
Sarà direttamente a casa Sanremo la scrittrice calabrese Melania di Bella con il suo “Fratello Falco” il libro- diario che racconta la vita dei cacciatori di Calabria. L’autrice Di Bella, locrese di nascita, che vive tra Locri, Tropea e Roma, è tra i 12 finalisti del concorso Casa SanremoWriters ed. 2019, il concorso letterario nazionale rivolto ad opere edite, a tema libero. La direzione del concorso è affidata a Vito Pacelli, editore della casa editrice BookSprint Edizioni che, con oltre 3.300 scrittori e circa 6.700 titoli in catalogo, pubblica ogni anno l’1% di tutti i libri prodotti in Italia. L’edizione – si legge nella comunicazione ufficiale- ha visto la partecipazione di 495 iscritti provenienti da tutta Italia. Sanremo, dunque, vedrà nella settimana del Festival della canzone italiana, protagonista anche la scrittura e grazie all’ospitalità di Casa Sanremo la finalista Di Bella sarà accolta in uno spazio dedicato a lei e il suo libro con intervista dedicata. La finale si svolgerà il 9 febbraio nella sala Pino Daniele Theatre, e mentre si attende di conoscere il vincitore assoluto, Melania Di Bella, racconta la sua esperienza.
“Fratello Falco” edito StreetLib (https://www.amazon.it/Fratello-Falco-Melania-ella/dp/8828371285) , ti proietta con immediatezza nella realtà quotidiana dei cacciatori di Calabria e attraverso i suoi occhi, vivendo con loro per cinque settimane, in occasione delle riprese di un documentario girato per la televisione italiana, la Di Bella racconta l’avventura di un civile che osserva il mondo militare.
Stare a stretto contatto con il reparto speciale dei Carabinieri, i Cacciatori di Calabria che catturano i latitanti le ha dato la possibilità di elaborare uno studio culturale, comprendere, ma soprattutto far conoscere cosa fanno i Cacciatori, analizzare, dal punto di vista antropologico, con inserti del professor Luigi Maria Lombardi Satriani, il fenomeno della ‘ndrangheta. Melania Di Bella si racconta anche, parlando dell’esperienza come docente di laboratori di legalità con Formez Pa e Miur, e Save the Children, chiudendo il libro con una intervista al capitano Ultimo, Colonnello De Caprio.
«Il lavoro, la missione di vita di questi uomini, baluardo di legalità, mi hanno spinto a scoprire questo mondo ed in particolare, vivendo questa esperienza, durante le riprese del docu-film, mi ha condotto a far conoscere questo mondo a tutti, proprio attraverso un diario. Mi sono detta – afferma la Di Bella, mentre sfoglia il suo libro- perché non raccontare, perché non diffondere il loro messaggio attraverso le loro azioni, di modo che i giovani, prima di tutto, possano scoprire il valore, l’importanza degli uomini dell’Arma, il loro sacrificio, le rinunce, le sofferenze, la forza di volontà nonché la determinazione a difendere la patria e il territorio in cui operano. Partendo da noi calabresi – continua la locrese- è bene che si ripristini una cultura di legalità soprattutto in questa terra».«Ogni giorno – dice emozionata- è stato una scoperta, ogni loro comportamento, azione, dialogo, mi trascinava nella scrittura, catapultandomi in questa avventura da scrittrice osservatrice, per alcuni versi immedesimandomi in loro».
Parlando di “Fratello Falco”, il libro che ha catturato l’attenzione della giuria di Casa Sanremo, risultato tra i finalisti, mette, dunque, in prima linea la potenza umana di questi “eroi” che sfidano la ndrangheta e combattono ogni giorno. Sarà questo e la straordinaria semplicità, nonché la forza emotiva percepita tra le righe che porterà la Di Bella a Sanremo.