Sanità in Calabria: se insieme al sistema collassano anche i medici. Pedà chiama la dottoressa Schiavello, crollata dopo un turno di 16 ore al Pronto Soccorso, e chiede la convocazione d’urgenza in Commissione Sanità del direttore generale Belcastro: “venga a riferire sugli esiti del “Tavolo Adduce”. Ora basta! Bisogna immediatamente sbloccare le assunzioni”.
A seguito dell’ennesimo gravissimo episodio, esempio di tante storie che si compiono nelle corsie ospedaliere, verificatosi al Pronto Soccorso dell’ospedale di Serra San Bruno, dove un medico ha accusato un malore dopo un turno di 16 ore, il Consigliere regionale Giuseppe Pedà, componente della III Commissione Sanità, ha chiesto al presidente Michele Mirabello l’inserimento all’ordine del giorno della prossima seduta, già convocata per martedì 6 agosto, alle ore 10, di un punto sugli esiti dell’ultimo tavolo di verifica congiunta “Adduce”, svoltosi a Roma lo scorso 1 agosto, e sull’espletamento delle nuove procedure di assunzione legate allo sblocco del turn over del personale, fissato dal decreto Calabria. I lavori della Commissione prevedevano un unico punto sullo stato di attuazione della L.R. 1/2014, “indirizzi volti a favorire il superamento del precariato”. Il medico protagonista della paradossale disavventura è la dottoressa Maria Domenica Schiavello che, rimasta in servizio, a causa di una mancata turnazione, dalla sera fino al pomeriggio successivo, ormai allo stremo delle forze ha avuto un mancamento ed è crollata dovendo ricorrere lei stessa alle cure dei colleghi sanitari. “Ho sentito telefonicamente la dottoressa Schiavello, in qualità di componente della Commissione regionale Sanità, -ha comunicato Pedà– per ringraziarla della sua abnegazione al lavoro, cosa che fanno anche gran parte dei suoi colleghi. L’ho detto più volte: i nostri medici sono stoici sottoponendosi a turni massacranti per sopperire alla carenza di colleghi, che negli anni è aumentata grazie ai tagli scellerati alla sanità, che non hanno diminuito gli sprechi ma solo aumentato il gap dei livelli essenziali di assistenza (LEA) con le regioni del Nord. È ora di dire basta! Servono immediatamente assunzioni di medici, biologi, tecnici di laboratorio, infermieri, Oss, psicologi in tutti gli ospedali pubblici calabresi. Riapriamo i reparti che negli anni hanno chiuso nel nome di un riequilibrio alla spesa pubblica che non hanno effettuato”. Pedà aggiunge: “ho potuto apprezzare l’enorme spirito di sacrificio di medici, infermieri e operatori sanitari costretti a fare turni estenuanti in condizioni proibitive. La loro è una vita fatta di stenti, fisici e mentali, costretti a condizioni di lavoro particolarmente pesanti, come nel caso dei due medici in servizio al reparto di Psichiatria di Polistena, che da anni non conoscono il significato della parola riposo. Una vita agli “arresti ospedalieri” fatta di reperibilità, urgenze e notti, trascurando se stessi e i propri cari, con la stanchezza che si accumula e la responsabilità della vita delle altre persone che è nelle proprie mani. Queste sono situazioni che hanno abbondantemente superato ogni limite, che mettono a repentaglio la qualità e la sicurezza delle cure prestate, conseguenza di anni di tagli, riduzioni di spesa e blocco del turn over generazionale”. Il consigliere Pedà ha anche chiesto al presidente Mirabello di convocare con urgenza il direttore generale della Sanità calabrese, Antonio Belcastro per fare chiarezza definitiva sullo sblocco del turn over e per avere notizie sulle conclusioni del “Tavolo Adduce”, saltato nelle scorse settimane a causa dell’assenza dei bilanci di alcune Aziende sanitarie come Catanzaro e Cosenza. Si apprende infatti solo dalla stampa che i conti della sanità calabrese sarebbero sempre più in rosso e che ulteriori conseguenze sarebbero pronte ad abbattersi sulla Calabria. Il disavanzo accertato sarebbe attestato a 213 milioni, 105 milioni oltre il gettito assicurato dalle tasse versate dai contribuenti. Da qui la conferma all’attuazione di misure restrittive per riportare i conti in ordine. Quanto alle nuove assunzioni, dal “Tavolo Adduce” sarebbe arrivato l’invito a procedere con i decreti che tengano conto delle nuove regole. “Belcastro venga a riferire in Commissione sugli esiti del tavolo -ha rimarcato Pedà– visto che non abbiamo ancora avuto notizie ufficiali perdurando su questo incontro uno strano silenzio, a parte qualche indiscrezione filtrata dalla stampa. Bisogna immediatamente sbloccare le assunzioni”.