gdf cz2Tutti conoscono i diritti della legge 104, che permette ai dipendenti di poter avere permessi retribuiti per assistere familiari disabili o malati. Fa rabbia scoprire che si abusa di questi diritti, come hanno fatto, secondo la Guardia di Finanza di Sibari, due dipendenti di un ente pubblico. Ben 117 giorni di permessi retribuiti e 169 giorni di congedi retribuiti. Tutto questo per assolvere invece a compiti tutt’altro che di assistenza ma di solo divertimento, come partecipare a spettacoli o addirittura a programmi televisivi. Cambi di residenza, certificati, dichiarazioni che servivano a ottenere tempo e denaro.
Il Comunicato:
I militari della Compagnia di Sibari della Guardia di Finanza , al termine di un’attività di indagine delegata da questa
Procura della Repubblica , diretta dal Procuratore Eugenio Facciolla , hanno accertato come due dipendenti di un Ente pubblico, attraverso sistematici raggiri, abbiano fruito dei permessi e congedi retribuiti per assistenza a persone disabili (Legge 104/92 e del D.Lgs. 151/01), utilizzandoli, in realtà, per adempiere a delle incombenze private e familiari.
Le indagini coordinate dal Sostituto Procuratore Dott. Antonino IANNOTTA,sono state dirette a verificare il reale utilizzo dei giorni di assenza dal lavoro retribuiti di due dipendenti pubblici che, per fruire dei benefici di legge, avevano appositamente e fittiziamente variato il proprio indirizzo di residenza presso le abitazioni dei congiunti disabili bisognosi di assistenza.
In particolare, le Fiamme Gialle attraverso servizi di appostamento e pedinamento arricchiti da riprese video – fotografiche e dal riscontro del traffico telefonico, hanno accertato un utilizzo illegale dei c.d. congedi e permessi retribuiti ovvero l’abuso dei citati benefici, non utilizzati per prestare assistenza ai parenti disabili ma per adempiere a incombenze private, anche fuori Regione, nonché per partecipare a spettacoli ed eventi televisivi.
È stato infatti constatato come gli indagati abbiano truffato l’Ente ove prestano servizio, grazie a un cambio di residenza ad hoc e alle false dichiarazioni nelle quali hanno fittiziamente attestato di convivere e prestare assistenza in via continuativa ed esclusiva ai rispettivi parenti disabili.
Con tali comportamenti, i dipendenti hanno leso sia l’Ente pubblico di appartenenza, che ha dovuto fronteggiare l’assenza dei propri lavoratori, che l’I.N.P.S., chiamata a rimborsare la quota di retribuzione anticipata dal datore di lavoro.
Grazie ai successivi approfondimenti documentali, allargati al trienno 2017 -2019, sono stati calcolati i giorni di effettiva assenza ingiustificata (tra permessi e congedi retribuiti) e l’ammontare della retribuzione percepita indebitamente.
In particolare, gli indagati si sono assentati per 117 giorni di permessi retribuiti e 169 giorni di congedi retribuiti, per un complessivo importo indebitamente percepito di circa 23.000 euro a titolo di retribuzione.
All’esito delle indagini complessivamente svolte, i Finanzieri hanno segnalato a questa Procura della Repubblica, per
i reati di falsità materiale (art. 482 C.P.) e truffa ai danni dello Stato (art. 640, 2 comma, C.P.), i due dipendenti pubblici che ora rischiano, oltre alla restituzione dell’indebito percepito e il procedimento disciplinare da parte dell’Ente di appartenenza, la pena della reclusione da 1 a 6 anni e della multa sino a 1549 euro.
L’attività svolta evidenzia il costante impegno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari e della Guardia di Finanza , attraverso i compiti di polizia  economico- finanziaria, contro lo sperpero di denaro pubblico, a tutela dei bisognosi e delle fasce più deboli della collettività.