Ci stiamo avvicinando, ad un probabile nuovo orizzonte dell’attuale Governo nazionale, dove le differenze tra chi si spartisce la gestione comincia a vedere stretto il proprio ruolo, e alle prossime elezioni regionali che determineranno un nuovo governo calabrese. Così si comincia a ragionare sugli equilibri che devono prevalere per costituire liste “papabili”, candidati credibili, programmi accettabili. Si deve decidere anche come preparare il terreno; il campo di battaglia deve essere determinato, beghe social e slogan di marketing politico o serie riflessioni sulle nature di chi giocherà con il futuro della nostra regione? Elementi pragmatici e teorie ideali che devono convivere insieme in un contrasto che dovrà certamente essere serio, perchè seriamente dovranno essere prese le scelte alle urne, scelte che dovranno fare i nostri concittadini calabresi.
Allora c’è chi pone il problema di come affrontare la questione, ricorda da quali basi deve partire o comunque vede debba partire il confronto – scontro politico. Così, su questo genere di ragionamento, ci invia Berto Liguori della Direzione nazionale Articolo Uno-MDP, il suo punto di vista… ai lettori e a suoi antagonisti politici la risposta.
In Calabria l’avversario della Sinistra è la Destra!
L’approssimarsi delle ormai imminenti consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria e per l’elezione del Presidente della Giunta pone alla attenzione del dibattito politico alcune riflessione che non possono essere taciute.
Si tratta di considerazioni di carattere generale e di natura specifica che, soprattutto in un rinnovato e ricostituito campo della sinistra, dovranno formare l’oggetto di una riflessione approfondita che abbia come obiettivo quello di alzare l’asticella del dibattito e del confronto politico con la destra calabrese.
Non sfugga a nessuno questo particolare. L’avversario della sinistra è la destra e l’obiettivo della sinistra è quello di fare prevalere i propri valori e le proprie idee rispetto a quelle(?) dei nostri avversari.
Il dibattito nazionale sul tema del regionalismo è tornato ad essere di stretta attualità e stringente complessità.
La proposta di legge voluta dalla Lega Nord e volta ad istituire il c.d. regionalismo differenziato pone alla attenzione del nostro dibattito più di una riflessione critica ed un numero giorno dopo giorno crescente di perplessità e dubbi.
Cosa pensano i principali esponenti della destra calabrese del regionalismo differenziato? Come ritengono che questa proposta possa conciliarsi con la salvaguardia e tutela dell’interesse nazionale? Che tipo di impatto avrà, secondo loro, una riforma di questo tipo sull’intero sistema regionale calabrese?
Come Articolo Uno da tempo stiamo affermando, tanto in sede parlamentare quanto in tutti i luoghi di dibattito pubblico, la nostra ferma contrarietà ed opposizione rispetto alla proposta di legge voluta dalla Lega Nord di Matteo Salvini.
Riteniamo infatti che il regionalismo differenziato, oltre a causare un evidente e preoccupante squilibrio di prospettiva fra le aree più sviluppate e quelle meno sviluppate del paese, altererebbe di fatto la coesione nazionale, lo stesso concetto giuridico di unità nazionale, “precipitando” nuovamente il paese nell’epoca ottocentesca.
Altro che riforma indirizzata al futuro! Si tratterebbe, nella migliore delle ipotesi, di un ritorno al passato condito da venature simil autoritarie volte ad accentuare le distanze esistenti fra le aree del paese piuttosto che ridurle; accrescere le disuguaglianze esistenti piuttosto che contenerle; spezzettare ulteriormente il paese invece di unirlo e rafforzarlo intorno al concetto della Unità della nazione e della solidarietà fra le persone.
Noi riteniamo che intorno a questo tema ruoti gran parte della proposta politica che dovrà orientare la sinistra nel prossimo futuro. E lo pensiamo perché siamo convinti che da una dura e ferma opposizione rispetto a questo politica, possa discendere una chiara e netta opposizione rispetto a tutte quante quelle politiche che accrescono le disuguaglianze fra le persone, fra ricchi e poveri, abbienti e meno abbienti.
E specie in una terra martoriata come la Calabria da decenni di politiche ultra liberiste che hanno polverizzato di fatto lo stato sociale Dio solo lo sa quanto è necessario e vitale oggi affermare principi e proposte che possano contenere le fratture prodotte.
In tal senso, è assordante il silenzio dei parlamentari calabresi eletti tra le fila dell’attuale maggioranza che sostiene il governo Conte. E’ sconcertante l’incapacità e l’inadeguatezza a svolgere una funzione, quella del parlamentare appunto, volta a rappresentare e tutelare l’interesse della nazione secondo la propria coscienza di eletto dal popolo.
Per queste ragioni e per tante altre riteniamo che compito della sinistra debba essere quello di unirsi il più possibile intorno a proposte di governo chiare ed alternative rispetto a quelle della destra sovranista.
Cosa pensano i parlamentari calabresi eletti tra le fila del M5s e della destra in Calabria? Cosa hanno fatto e cosa stanno facendo per portare alla attenzione del dibattito nazionale la Calabria? In che maniera stanno condizionando l’azione del governo Conte? Quale strategia interpretano ed esprimono per il futuro della regione che rappresentano nelle principali assemblee elettive nazionali?
Noi riteniamo che stiano facendo e pensando ben poco o nulla. E crediamo che il rilancio di una regione, che vive non poche e cronicizzate difficoltà, dipenda in larga misura dalla capacità degli eletti di svolgere al meglio il proprio compito, offrendo al dibattito nazionale e territoriale una visione politica comprensibile ed in grado di immaginare e realizzare proposte politiche concrete, attuali, strettamente utili.
E’ il tempo della politica e del ritorno alla sua forma di espressione più alta. Prima il merito, prima la proposta politica, poi le persone.
Non si sprechi l’opportunità di trasformare in una straordinaria occasione di rilancio e di ricostruzione le difficoltà degli ultimi anni.
In una regione come la Calabria, una terra che ha bisogno di una Sinistra forte, autorevole e determinata nel rappresentare al meglio gli interessi dei calabresi, è una occasione da non perdere.
Berto Liguori
Direzione nazionale Articolo Uno-MDP