Il Caffè Letterario Mario La Cava ha ospitato ieri sera Erik Pesenti Rossi, docente di Letteratura Italiana all’università Mulhouse in Alta Alsazia (Francia) il quale, innamoratosi dello scrittore bovalinese, ha deciso di curare la traduzione francese di uno dei libri più amati di La Cava.
Caratteri fu pubblicato per la prima volta nel 1939 da Le Monniér, per essere poi protagonista di altre tre edizioni: Einaudi nel 1953 e 1980 e Donzelli nel 1999.
Si tratta di trecentocinquanta narrazioni brevi, che mostrano personaggi della vita quotidiana meridionale nella loro più intima esistenza. Quasi fossero delle scene teatrali: Mario La Cava si muove tra i vicoli del paese come un attento osservatore delle anime che lo popolano, ne analizza e ne raccoglie l’intimità, la logica, i costumi, non abbandonando mai la sua obiettività di testimone della vita reale che sa essere ironica, ma anche autoironica. In fondo è questo che distingue un vero scrittore dal resto! E così zitelle, ragazzini, letterari, politici, signorotti e contadini, si inseriscono in un susseguirsi di scene e battute che dal circoscritto meridione diventano universali. La Cava mostra l’altro volto nascosto delle apparenti e rigorose tradizioni, la realtà che si cela nelle case e nelle vie di paese, la ratio di uomini e donne che giustificano con battute semplici ma dirette le loro azioni. La Cava diventa regista del grande teatro della vita, i cui movimenti sono dettati dal grande humour e dal linguaggio pungente tipici novecenteschi, ricordando ancora una volta il suo carattere verista, capace di mostrare la vita così com’è, senza cercare di nascondere nulla. È pura verità.
Non solo, le voci dei meravigliosi personaggi di La Cava sono tornati a risuonare nella sala del Caffè con le letture di Rossella Scherl e Giovanni Ruffo, che hanno saputo interpretare perfettamente quel tocco ironico dello scrittore.
Sul palco degli ospiti, insieme a Pesenti Rossi, Maria Teresa D’Agostino che ha condotto la serata, Mimmo Calabria presidente del Caffè Letterario e Giulio Ierace, presidente della Fondazione Fortunato Seminara. È proprio grazie a Seminara, altro autore calabrese di cui Pesenti Rossi tratta numerose traduzioni, che il professore francese viene a contatto con Mario La Cava, completamente attratto dalla scrittura psicologica e intimistica di quest’ultimo.
I rapporti tra Seminara e La Cava, autori molto diversi tra loro, le difficoltà di pubblicazione e soprattutto di traduzione che Pesenti Rossi ha affrontato sono stati oggetto di discussione con il pubblico in sala, sempre attento e partecipe agli avvenimenti organizzati dal Caffè. La traduzione di testi nelle varie lingue, specialmente quelle appartenenti al primo Novecento, è sempre una strada tortuosa da affrontare: nonostante italiano e francese siano “lingue sorelle” in quanto entrambe neolatine, le difficoltà di trasmettere il messaggio ai due diversi pubblici – francese e italiano – sono una continua messa in gioco per il traduttore. I modi di dire, i cliché, i dialetti e i riferimenti linguistici a fatti storici sono stati infatti analizzati attentamente da Pesenti Rossi, il quale ha spiegato come nella lingua francese, non esistendo alcuni termini usati in Italia, abbia dovuto trovare degli escamotage per arrivare alla vera essenza del messaggio voluto da La Cava. E tutto questo per amore verso l’autore bovalinese e della letteratura meridionale.
Al momento la traduzione è nelle mani degli editori francesi e, dopo attente valutazioni, la nuova pubblicazione di Caractères potrà prendere vita questa volta in Francia.
L’attesa quindi comincia.
Con la speranza che Mario La Cava torni a vivere grazie ai suoi scritti oltre i confini italiani e che susciti nuovamente quell’amore e quella meraviglia che i nostri autori meridionali hanno narrato e che continuano a narrare anche dopo la loro scomparsa.
Cristina Caminiti