Il Sindaco Giuseppe Falcomatà ricorda la figura del Direttore Paolo Pollichieni: «Brillante cronista ed intellettuale di razza, grave perdita per l’informazione calabrese»
REGGIO CALABRIA – «La scomparsa del Direttore Paolo Pollichieni, brillante cronista ed intellettuale di razza, è una grave perdita per il giornalismo e per l’intera comunità calabrese. La sua morte lascia un vuoto enorme nel panorma dell’informazione, ancor più in una terra come la nostra, storicamente madre fertile di stroardinari punti di riferimento intellettuali, capaci di riflettere e far riflettere, offrendo ai lettori le più lucide chiavi di lettura per l’interpretazione dei fatti e dei processi storici che la Calabria ha attraversato negli ultimi decenni». E’ quanto scrive in una nota il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà commentando la prematura scomparsa del Dottor Paolo Pollichieni, morto ieri all’Ospedale di Padova dove era ricoverato per un delicato intervento.
Durante l’odierna riunione del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, l’Assemblea ha osservato un minuto di silenzio per onorare la memoria del giornalista calabrese prematuramente scomparso.
«Pollichieni era cresciuto giornalisticamente in quella storica fucina di talenti che è stata la redazione reggina della Gazzetta del Sud – ha scritto ancora il Sindaco – la sua penna era fluida ed efficace e trasmetteva con chiarezza al lettore l’essenza della notizia, senza vaghezze o omissioni. Se aveva una notizia (e lui ne aveva tante) la scriveva senza indugio, non esitando a svilupparla sulla base delle sue consapevoli intuizioni».
«In diverse occasioni il Direttore aveva affermato che il giornalismo non è una professione per vili. Concordo. Pollichieni – ha aggiunto Falcomatà – non amava le mezze misure e affilava sempre la sua penna che spesso e volentieri diventava un rasoio. Era spietato con un certo tipo di politica, contribuendo attraverso il racconto delle vicende che hanno interessato la nostra terra negli ultimi decenni a costituire una solida coscienza civica nei lettori. La sua più spiccata caratteristica è stata quella di non aver mai avuto riserve o timori reverenziali nei confronti di chicchessia. La sua ultima avventura editoriale, quel Corriere della Calabria che in questi anni è diventato un baluardo dell’informazione calabrese, ha confermato qualora ce ne fosse stato bisogno, il suo grande talento di “uomo squadra”, capace di dirigere con mano sicura una redazione capace, vivace ed eterogenea».