geri Ballo

D: Candidata al Parlamento Europeo nella circoscrizione Sud, Gerarta Ballo è una  donna sorridente, determinata  e soprattutto una giovane europeista convinta che ha conosciuto il Sud grazie al suo lavoro con le minoranze linguistiche e la comunità Arbëresh. Durante una breve presentazione ha detto “Sono nata in Albania e cresciuta in Italia. Con il Mezzogiorno è stato subito un grande amore, una scelta di vita!” Proprio per questo stretto rapporto con il Sud e con la Calabria in particolare come immagina il nostro Sud nel contesto europeo?

R : Il nostro Sud è la sintesi dei valori condivisi dell’Italia e dell’Europa, è insieme bellezza da tutelare e risorsa da valorizzare. “L’Europa siamo noi” è la frase al centro della mia candidatura. Rovesciamo la prospettiva che vuole l’Europa distante, il Meridione d’Italia è Europa! Di più, è il cuore pulsante delle sfide europee: la sfida della solidarietà, la sfida dei diritti sociali e dell’equità, la sfida della sanità di qualità per tutti, delle infrastrutture e del lavoro. Il Meridione è ponte sul Mediterraneo, è incontro di culture, è il calore di cui l’Europa ha bisogno per non perdere l’anima e non essere un luogo grigio e spento. Questo è il ruolo del Sud nel contesto europeo, come parte dell’Italia, paese fondatore dell’Unione Europea e paese che deve riprendere un ruolo riformatore. Nelle ultime settimane, da quando ho deciso di candidarmi, incontro persone con cui mi confronto su molti temi: il lavoro, l’istruzione, le opportunità per i più giovani, che non devono essere costretti a lasciare i paesi del Sud per poter coltivare il proprio talento. Parlo di cultura, di valorizzazione dell’inestimabile patrimonio artistico, di sviluppo rurale, di ecologia. Di lotta alle mafie, formazione continua, progettazione. L’ascolto dei territori è fondamentale.

g ballo

D:   Lei viene dal mondo della società civile, quello dell’impegno nel mondo del volontariato e delle associazioni. In questo momento storico i partiti politici tradizionali  appaiono molto spesso in cattiva luce: secondo lei dove hanno sbagliato e dove sbagliano?

R:  I partiti sbagliano quando sacrificano le persone meritevoli all’altare dei bacini di voti che altre persone meno qualificate possono portare. Qui nasce l’altra domanda: se un individuo non è così meritevole come fa a portarsi dietro tanti elettori? A causa di un sistema di voto clientelare, che ha in sé una spia di forte malessere dei cittadini: il messaggio è più o meno che un candidato vale l’altro perciò voto quello che mi viene indicato. Questa è una rinuncia ad esprimere il proprio voto in modo pieno e consapevole, in definitiva è una rinuncia al diritto di voto, che viene appaltato a qualcun altro. Un’enorme perdita per la democrazia e per la società! Ma per scardinare questo sistema sono i partiti che devono fare il primo passo, puntando su persone che facciano recuperare credibilità alla politica tutta. Questo lo fecero all’inizio i 5 Stelle, raccogliendo il voto speranzoso di molti italiani. Oggi che hanno perso credibilità, molte persone preferiscono non votare affatto. Eppure è proprio questo il momento di impegnarsi in politica, ricominciando a prendersi cura dello spazio pubblico. Oggi non è affatto come lo vorremmo, ma non può essere questa la ragione per tirarci indietro, per starne quanto più lontani per non sporcarci. Al contrario, dovrebbe essere la ragione che ci spinge a rifiutare l’indifferenza per provare a fare meglio insieme, tra difficoltà e contraddizioni, impegnandosi seriamente per cambiare in meglio le cose.

 

D:La sua scelta è coraggiosa.  Una scelta che la vede candidata indipendente all’ interno della coalizione di centrosinistra con il Partito Democratico.  Cosa le ha fatto maturare questa decisione ?

R: Io credo nella passione per delle cause giuste, credo nella cittadinanza attiva come goccia la cui mancanza impoverirebbe l’oceano. Quella in cui viviamo è un’epoca in cui più che mai siamo chiamati a non essere indifferenti, a prenderci insieme delle responsabilità, le sfide che abbiamo di fronte sono vitali per il futuro dell’Italia e dell’Europa. Non possiamo governare il flusso del mondo, ma possiamo decidere come indirizzare le nostre azioni e il nostro impegno. E come ci dimostra la piccola Greta, da un impegno intrapreso con passione e determinazione, e condiviso, può nascere un movimento globale che prova a migliorare il mondo per il bene di tutti.

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D: Da donna giovane e dinamica sempre attenta ai diritti civili, cosa pensa e come ha vissuto la mancata approvazione da parte del Consiglio regionale della Calabria sulla legge della doppia preferenza di genere? 

R: Con la mancata approvazione della legge sulla doppia preferenza di genere da parte del Consiglio regionale calabrese, questa bella terra ha perso un’occasione importante per mettersi al passo con buona parte delle regioni d’Italia; per sostenere l’inestimabile capitale umano femminile nello spazio pubblico. D’altro canto ho molto apprezzato l’attenzione e il processo di crescita civile nato da movimenti spontanei di donne appartenenti a partiti ed ideologie diverse, unite dalla consapevolezza che le battaglie civili non hanno un determinato colore politico. Faccio dunque un appello all’assemblea ragionale affinché la questione sia rimessa all’ordine del giorno in tempi rapidi e venga approvata in modo trasversale.

Valentina Femia