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D. Nel suo programma di Governo la parità di genere è stata una priorità; il suo simbolo, la doppia preferenza alle elezioni regionali, rischia di trovarsi davanti ad un pericoloso bivio. Il 15 aprile, data della votazione si avvicina e tutti guardano al voto come ad un banco di prova del suo governo.

R. “La doppia preferenza di genere rappresenta un dato di civiltà giuridica e culturale, che fra l’altro ci è richiesto dal legislatore nazionale e chiama in causa le singole coscienze, più che le posizioni politiche precostituite. E’ un tema che non deve essere risucchiato nella logica degli schieramenti, ma un approdo a cui ciascun consigliere regionale dovrebbe arrivare spinto dalle evidenti ricadute positive che la piena partecipazione femminile apporta alla vita pubblica e delle Istituzioni. E di questo grande valore ne sono voluto essere testimone: il mio primo atto da Presidente è stato la modifica dello Statuto regionale con l’ìespressaprevisione di una rappresentanza robusta nel riequilibrio di genere. Nella mia Giunta, non a caso, sono felicemente minoranza”

D. Come in molte legislature regionali, anche in questo caso ci si avvicina al periodo conclusivo con proposte di modifiche della norma elettorale calabrese. La doppia preferenza di genere potrebbe venire inserita nel programma di modifica, le calabresi e i calabresi che la sostengono però vedono questo come un tentativo di disintegrazione della stessa.

R. “Riforme come quella statutaria o della legge elettorale non si fanno nella logica di maggioranza. Si tratta di regole del gioco che richiedono un apporto ed un consenso ampio al di là degli schieramenti. Del resto, su un tema come la preferenza di genere diversi esponenti parlamentari e di partito di centro, di destra e di sinistra si sono espressi più volte favorevolmente. Ora è il momento di realizzare insieme questa importante riforma”.

D. Le comunicate nuove proposte sulla parità di accesso alle elezioni regionali, sembra inoltre vogliano far perdere l’identità alla proposta di norma tutta di maggioranza. Non è più un compito istituzionale, ma diventa un gioco politico?

R. “Lunedì 15 aprile sarà all’ordine del giorno del Consiglio Regionale la legge sulla preferenza di genere. Il nostro impegno, lo ribadisco, è quello di dotare la Calabria di uno strumento legislativo per affermare pari opportunità nell’esprimere la ricchezza della società calabrese che è per oltre la metà donna. Sono convinto che nessun gioco politico prevarrà, ma un consapevole e largo consenso ad una legge necessaria per una democrazia paritaria”.