Lunedì il Consiglio regionale della Calabria voterà sulla doppia preferenza di genere. In sintesi la possibilità di indicare nella scheda elettorale per il futuro Consiglio il nome di un uomo e di una donna. Avverrà a pochi giorni dall’8 marzo e dopo un discorso emozionante e insieme allarmato del Presidente Mattarella sul rispetto e la dignità di ogni donna. Con la sua autorevolezza il nostro Capo dello stato ha ribadito come la condizione delle donne sia il primo e più importante termometro di civiltà di un Paese. Ad oggi nell’aula di Palazzo Campanella è presente solo una eletta. Mentre la nostra Costituzione all’articolo 51 dice che “ tutti i cittadini dell’uno e dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza” e aggiunge “la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra uomini e donne”. Così è stato con le norme per la parità di genere nei consigli comunali o con regole per la presenza femminile nei consigli di amministrazione privati. Nel frattempo le Regioni si sono adeguate con leggi specifiche anche per evitare ricorsi alla Consulta peraltro vinti ovunque . Ora è il momento della Calabria. Non può, non deve deludere! La sua storia migliore, come quella dell’intero Paese, è vissuta e vivrà coi volti di donne coraggiose e con la schiena diritta. Anche così le ragazze potranno ritrovare fiducia nelle Istituzioni e credere che si voltare pagina davvero. E tutti, uomini e donne, avranno una rappresentanza con più talenti, uno sguardo più largo, più idealista, attento alla legalità e insieme più concreto.
Barbara Pollastrini