La doppia preferenza si voterà. E’ stata quindi messa in calendario poco fa, nella riunione dei capigruppo, che precede la riunione del Consiglio regionale di oggi, la tanto attesa norma sulla doppia preferenza di genere, nella seduta del 12 marzo. A presiedere la Capigruppo Nicola Irto, che aveva già annunciato nei giorni precedenti, l’intenzione di calendarizzare nel mese di marzo. La notizia, che diamo come punto di arrivo, in realtà è solo lo start di un cambiamento che potrebbe portare a nuove dinamiche per le prossime elezioni regionali. Potrebbe, perché ancora non sappiamo, dopo tante rassicurazioni, cosa voteranno i consiglieri regionali. La nostra Casa delle Donne di FìmminaTv, insieme a tutte le organizzazioni femminili, istituzionali, associative, di rappresentanza, alle singole donne nel loro impegno politico, di tutti i colori, alle donne socialmente impegnate e a quelle che aspettano un segno di civiltà che non discrimini ulteriormente il nostro sesso, ha combattuto con le unghie e con i denti contro un muro. Seguirà un articolo con tutte le nostre iniziative per ripercorrere un anno di attività nel tentativo di arrivare al prossimo Consiglio regionale, dove si voterà a favore o contro la norma di ingresso della doppia preferenza di genere alle prossime elezioni.
E’ stata quindi calendarizzata la cd proposta Sculco, dal nome dell’unica consigliera regionale che ne ha proposto, nel 2015, la valutazione, per poi, non se ne conoscono i motivi, non chiederne più la calendarizzazione. Fino alla mobilitazione delle donne calabresi che ne hanno spinto la messa in calendario. Iter difficilissimo di un percorso in realtà molto semplice. Lo scorso autunno venne calendarizzata e poi rinviata, con il placet della stessa consigliera che non ne richiese più formalmente la calendarizzazione.
La Casa delle Donne quindi ovviò ad un problema che non poteva risolvere tenendo alta l’attenzione mediatica e proponendo ai comuni calabresi una nuova proposta di legge
Da quando la nuova proposta è passata ed è stato avviato l’iter nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio, si è risvegliata la necessità di riproporla.
Troppo tardi, l’iter è già partito, a questo punto o si attendeva l’iter di validazione della nuova proposta o si andava a votare la proposta Sculco. Questo era il fine della Casa, spingere perché la proposta passasse in Consiglio. Che fosse la Sculco o meno poco importava.
Così si è arrivati ad oggi, una buona giornata si, ma tutto adesso sta a cosa decideranno i consiglieri regionali; con molta attenzione però, perché la casa delle Donne sta lavorando ad una campagna elettorale non finalizzata ad elezione ma alla giusta comunicazione, nella campagna dei futuri candidati, di chi ha sostenuto davvero non solo la doppia preferenza ma le norme di giustizia paritaria. Norme, quindi non opinioni, che nel caso dei consiglieri regionali costituiscono un vincolo.
Ad ogni modo, se dovessero bocciare la norma Sculco, questa morirà, si dissolverà potremmo dire. La Proposta della Casa delle Donne di Fìmmina Tv invece resterà in vita, non morirà nemmeno con la fine della legislatura regionale in corso. E noi saremo lì, ad aspettare nuovi volti, nuovi propositi. Non crediamo si arriverà a questo, ma siamo pronte.