“Anche se vi credete assolti siete (siamo) tutti coinvolti!”
Di colpo tutto diventa più chiaro, tutti i discorsi sulla fratellanza, uguaglianza, umanità diventano polvere insieme alle marce per mettersi una stellina sul petto, accreditandosi come “più buoni di …” e lasciano spazio alla più becera ipocrisia, quella di una società che ha dimenticato la storia, anche quella più vicina, quella che invoca l’umanità a fasi alterne.
Perché questo pensiero ? Semplice da spiegare non é, ma ci provo.
Da qualche tempo c’è in atto una guerra tra “buonisti”e “cattivisti” che fa paura.
Da ormai troppi anni vediamo immagini strazianti di cadaveri senza vita galleggiare in mare, corpicini di bambini innocenti adagiati sulle nostre spiagge , persone ricoperte da macerie e polvere a causa di bombe lanciate da ‘stati carogna’ o da terroristi che invocano in nome di un dio morte e distruzione nel vicino Medio Oriente . Occhi tristi e vite spezzate per i lager in Libia, dove anche noi siamo vergognosamente coinvolti. Per fortuna c’è ancora una buona fetta di società che crede che tendere una mano, donare un sorriso e aprire le braccia non è peccato ma un dovere, è amore .
Ma se mi fermo un attimo vedo anche tanta ipocrisia non sempre velata.Abbiamo avuto lo stesso atteggiamento amorevole ed umano nei confronti dei nostri fratelli dei paesi dell’ex Jugoslavia e di tutto l’est Europa ? Dei nostri fratelli Rom? Siamo stati inclusivi nello stesso modo ? A me non sembra. Parliamo di integrazione, multiculturalità, ma in un attimo scivoliamo nei soliti cliché, quelli degni dei peggiori razzisti.
“Guarda, c’è una signora che può darti una mano in casa, è dell’est ma é bravissima !” Esempio tipico, sentito un milione di volte. Ma perché una donna dell’est non deve essere brava ? Perché tutti questi ‘ma” e i “però “? Un’altro esempio di luogo comune: “ L’hai vista quella? É venuta sicuramente per sistemarsi e rovinare qualche famiglia!”
Senza renderci conto ghettizziamo nel modo più volgare una parte di umanità che é scappata da fame, morte e violenze. Perché anche in questo caso non ci poniamo il problema di una “tratta umana “ ?
E vogliamo parlare delle donne rom che inevitabilmente guardiamo con sospetto: a quanti è capitato inconsapevolmente di stringere la borsa vedendole?
“Voi gente per bene che pace cercate, la pace per fare quello che voi volete …” recitava una canzone di lotta degli anni ‘70 .
Abbiamo il coraggio di dire che non è così ?
Abbiamo la forza di dire che trattiamo tutti allo stesso identico modo?
In questo preciso periodo storico è ancora più importante conoscere la storia, le stragi di donne e uomini, lo sterminio di intere popolazioni come gli armeni, troppo spesso dimenticati, gli indiani d’America, l’Olocausto, Holodorom il genocidio ucraino, operazione fredda e lucida condotta da Stalin , il genocidio nigeriano, cambogiano, quello Bengalese negli anni 70, che vide oltre i tanti morti anche più di 400.000 donne violentate e torturate e 10.000.000 profughi, e tanti, troppi altri eccidi, come quello ancora in atto dei Rohingya in Myanmar.
Siamo un’umanità affetta da cannibalismo, uomini che uccidono il diverso e ruba le terre di altri. E se anche ora ce ne freghiamo, noi quella notte… noi c’eravamo.
Valentna Femia