Il DDL n. 735, presentato da un gruppo di parlamentari del M5S e della Lega, che ha come primo firmatario il senatore Simone Pillon, interviene, modificandole, sulle norme di legge che regolano i rapporti tra i genitori separati o divorziati, in particolare per quel che riguarda le regole dell’affidocondiviso dei figli.
Si tratta certamente di una materia di grande delicatezza che richiederebbe un più approfondito esame delle questioni che sono alla base di una serie infinita di controversie tra ex coniugi che molto spesso finiscono per riflettersi pesantemente sulla crescita dei figli, quasi sempre minori. Le proposte sulle quali si discute sono frutto di una insufficiente riflessione sulle conseguenze delle norme previste dal DDL n. 735, ma sono anche espressione di una concezione lontana dai valori costituzionali, cui tutte le norme di legge dovrebbero ispirarsi.
In particolare le separazioni diventeranno sempre più “costose”, discriminando pesantemente coloro che non percepiscono redditi sufficienti per affrontare gli alti costi imposti dalla mediazione obbligatoria a pagamento.
Le donne, la parte in genere economicamente più debole delle coppie, saranno esposte al rischio di incontrare mille difficoltà in un percorso che sembra mirato ad avvantaggiare le nuove figure professionali dei “mediatori familiari”.
I figli e le figlie diventeranno sempre più ostaggi di un costante negoziato per il raggiungimento degli accordi per il loro mantenimento.
Con questa consapevolezza l’ANPI di Reggio Calabria accoglie l’appello lanciato da numerose organizzazioni femminili che a livello nazionale hanno programmato per sabato 10 ottobre 2018 una mobilitazione che interesserà le principali città italiane. A Reggio Calabria l’ANPI parteciperà al sit-in previsto dalle ore 16,00 alle ore 19,30 davanti al Teatro “Francesco Cilea”.
Reggio Calabria 8 novembre 2018